Questo video mostra alcuni spezzoni di telegiornali, che parlano della Rom (presunta) rapitrice di una bambina a Ponticelli, vicino Napoli. Naturalmente per capire cosa è successo davvero non ci si può basare sui telegiornali: bisognerebbe seguire il processo, interrogare la madre della bambina, la giovane Rom e i testimoni. Quello che vi propongo, dunque, è solo un gioco. Guardatevi attentamente il video (senza far caso alle scritte anti-Rom: non ho messo io il video in rete), poi proviamo a fare qualche considerazione.
Cominciamo dalla versione raccontata al TG1 dalla madre della bambina, la signora Flora Martinelli. Cito testualmente: «La bambina stava in cucina nella giostra di casa, e io stavo in camera da letto. Dopo aver posato tutti i panni, volevo ritornare in cucina per prendere mia figlia, e mi sono accorta che c’era la porta dell’entrata aperta. Chiudendo la porta dell’entrata, ho visto che mia figlia ce l’aveva in braccio una nomade. Al che ho preso la bambina, l’ho poggiata a terra, e stavo rincorrendo la nomade, che è stata bloccata da mio padre al primo piano».
Ricominciamo. Una giovane Rom entra in una casa al secondo piano di un condominio per “rubare” una bambina. Il che è già una prima stranezza: perchè una rapitrice si presenta da sola, in pieno giorno, all’interno di un palazzo presumibilmente affollato di inquilini e passanti, per fare una cosa così complicata come un rapimento? Forse, si potrebbe rispondere, voleva entrare per rubare oro e gioielli, non per prendere la bambina: poi ha trovato la piccola e ha approfittato dell’occasione. Ma per fare che? Rubare un po’ d’oro o una bambina appena nata non è che sia proprio la stessa cosa. Che io sappia, non esiste un ricettatore che compra indifferentemente gioielli o bambini. Se si rapisce una persona è per trattenerla, minacciare la famiglia e chiedere un riscatto: il che richiede un’organizzazione ben diversa da quella necessaria per un semplice furto.
L’incauta rapitrice, comunque, è baciata dalla fortuna, perchè la porta è aperta. Anzi, leggermente socchiusa, ci spiega il TG5: «una disattenzione dettata da abitudini di quartiere», precisa il cronista, «qui a Ponticelli ci si conosce tutti». A Ponticelli ci si conosce tutti, nessuno ha paura e la porta può stare anche aperta: ma allora perchè sempre il TG5 dice poco dopo «c’è paura ed esasperazione tra gli abitanti di Ponticelli, per la vicinanza di diversi campi nomadi, una comunità di circa cinquecento Rom»? Se ci sono là fuori addirittura cinquecento mostri pronti a rubare gioielli e bambini perchè le «abitudini di quartiere» suggeriscono di lasciare porte e finestre spalancate? Ma questo, forse, è irrilevante: i giornalisti fanno sempre un po’ di casino, lo sappiamo tutti.
Proseguiamo. Secondo il racconto del TG1, la madre chiude la porta, e si trova davanti la zingara con la bambina. Allora prende la bambina e la poggia per terra. E la zingara? Voleva portare via la bimba e ora non oppone nessuna resistenza? Ha tra le sue braccia una creaturina indifesa e non prova nemmeno una piccola minaccia contro la madre? Una frasetta ad effetto, tipo «stai attenta o faccio del male a tua figlia»? Vabbè, diciamo che abbiamo di fronte una rapitrice un po’ sgangherata: magari si è impaurita, ha lasciato la piccola e ha provato a scappare. Passiamola.
Però la versione del TG1 non è la stessa di quella del TG5. Quest’ultimo, infatti, ci spiega che «è stato proprio l’intervento tempestivo del padre a mettere in salvo la bimba, strappata a schiaffi e pugni dalle braccia della nomade, che nel frattempo si stava dando alla fuga». Ma a prendere la bimba non era stata la madre? La piccola è stata salvata a calci e pugni o è stata semplicemente presa dalla madre mentre la zingara scappava atterrita?
La versione del quotidiano La Repubblica è simile a quella del TG5. Leggiamola: «”Erano le otto”, dice Flora, “la bambina era seduta nel seggiolone e a dondolo della cucina, io ero in camera da letto. È stato un attimo, ho notato la porta di casa aperta, istintivamente ho guardato verso la cucina: la bimba non c’era più. Mi sono precipitata fuori e ho visto quella ragazza che teneva mia figlia in braccio: l’ho strappata con la forza e mi sono messa a gridare”. A quel punto è sopraggiunto Martinelli [il padre, ndr]: “L’ho strattonata”, spiega, “sono volati via anche un paio di schiaffi. Lei si è divincolata, diceva che fuori c’era il padre ad aspettarla, ma era una bugia. La gente ha sentito le nostre urla e non le ha permesso di scappare. Poi è arrivata la polizia”» [La Repubblica, Ragazzina Rom tenta di rapire una neonata, 12 Maggio 2008]. Questa versione appare più credibile, ma è diversa da quanto la stessa Flora dichiara al TG1 (il che, sia chiaro, non dimostra nulla: per esempio, il TG1 potrebbe aver “tagliato” una parte dell’intervista e il racconto potrebbe esserne uscito deformato).
Come spesso accade, le notizie fornite da giornali e televisioni non spiegano cos’è successo davvero. Il che – voglio essere chiaro – non dimostra affatto che il rapimento non c’è stato. Ci dice solo che occorre saperne di più: magari da fonti più attendibili dei nostri telegiornali.
Il tuo articolo è ben fatto, posterò il link in una discussione se non ti dispiace.
Che la storiella sul rapimento di un bambino napoletano sia stata orchestrata (per giunta male) per giustificare qualcosa di pianificato come la liberazione di vari spazi occupati da rom, era scontata per chi non si lascia influenzare dai massmedia e conosce il comportamento camorristico napoletano.
Come al solito sei illuminante, ammetto di non aver voluto ascoltare i servizi che parlavano del fatto, perchè mi ero stancata di ascoltare tutti i reali o presunti delitti e reati commessi da rom/romeni ( tanto e purtroppo per la gente e per i giornalisti, non c’è più alcuna differenza).
Ma tu sei un vero genio, oltre ad avere una volontà inaudita.
Purtroppo le deficenze ( nel senso di deficio) del nostro sistema informativo sono abbastanza conosciute, ma suscitano poca attenzione, e soprattutto non si presta molto ascolto perchè i tg ci dicono quello che vogliamo ascoltare.
Per analogia vorremmo segnalare, da “Internazionale”, il commento dello storico ed editorialista inglese John Foot sulla falsa notizia del rapimento di una bambina davanti all’Auchan di Catania.
http://www.step1.it/index.php?id=4696-caso-rom-ladri-di-verita
[…] sono, infatti, troppe cose che non tornano, nel racconto di Flora Martinelli. Alcune, modestamente, le avevo segnalate a suo tempo in questo blog, prendendo spunto dai racconti dei telegiornali: ma ora il quadro, ricostruito dagli inquirenti, si […]