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Archive for gennaio 2008

ue.jpg Di seguito il testo di un appello promosso da Elena Rozzi ed ASGI, e inviato nei primi giorni del 2008 ai Ministri della Salute, dell’Interno, della Solidarietà Sociale, dei Diritti e le Pari Opportunità, della Famiglia. L’appello chiede interventi urgenti per garantire il diritto alla salute dei cittadini comunitari, e “fa il punto” sulla normativa nazionale in materia di accesso alle cure mediche: ne emerge un quadro disastroso e drammatico, nel quale una porzione non irrilevante della popolazione – Rom, rumeni e comunitari in genere – è di fatto esclusa dall’accesso alle cure urgenti ed essenziali. Ciò in palese violazione delle normative internazionali, europee e persino del Testo Unico sull’Immigrazione. Pubblico questo testo soprattutto per il prezioso quadro che fa della situazione, purtroppo non ancora risolta.

Egregi Ministri,

con la presente, intendiamo sollecitare l’intervento immediato del Governo per risolvere la grave problematica dell’esclusione dall’assistenza sanitaria di alcune categorie di cittadini comunitari: esclusione che, oltre a determinare gravi conseguenze rispetto alla tutela della salute individuale e collettiva, appare sotto alcuni profili in contrasto con i principi della Costituzione italiana e con la normativa vigente. (altro…)

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navemig.jpgGli ostacoli che incontrano i migranti “neocomunitari” – in particolare i rumeni – nel vedersi riconosciuti i propri diritti hanno delle impressionanti analogie con le vicende degli emigranti del Sud Italia di qualche decennio fa.
Allora come oggi, il principale problema era la residenza anagrafica: vera e propria “porta di accesso” ai diritti (assistenza sanitaria, prestazioni di welfare, riconoscimento giuridico), essa veniva e viene negata in base ad un uso estensivo della discrezionalità amministrativa. Stefano Gallo, studioso della storia dell’emigrazione italiana e attivista di Africa Insieme, propone un parallelo tra i “terroni” di allora e i “terroni” di oggi: evidenziando le analogie, ma anche le differenze. (altro…)

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pipe.jpg Ecco un esilarante articolo del Tirreno, segnalatomi un po’ di tempo fa dal mio amico Giuseppe Faso. Tra parentesi quadre, i miei commenti.

“È stato processato ieri mattina per direttissima, in tribunale a Pontedera, l’albanese che alcuni giorni fa era stato arrestato a Santa Croce per il furto di una bicicletta. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri di San Miniato. L’uomo, Skilija Afrim, ha patteggiato: due mesi e dieci giorni di reclusione, senza condizionale. L’albanese sostiene di abitare a Santa Croce [sic] e di lavorare per conto di una conceria. (altro…)

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megal1.jpgLa rappresentazione securitaria dell’immigrazione descrive normalmente le città come luoghi travolti da un fenomeno destabilizzante e incontrollabile, rappresentato dai nuovi flussi migratori. In realtà, la relazione tra migrazioni e forma urbana è ben più complessa, e le trasformazioni economiche, sociali e culturali delle città precedono temporalmente l’arrivo degli immigrati. Nicola Solimano, urbanista della Fondazione Michelucci, propone una riflessione su questo tema.

L’immigrazione è un fenomeno strutturale e dinamico, destinato a incidere sul tessuto urbano e sulla forma della città. Chi pensa di fermare questo processo di modificazione dello spazio urbano attraverso l’esclusione, per conservare un’idea statica della città, ne ignora la storia stessa, che è una storia interculturale e cosmopolita. L’assunzione nel linguaggio dello spazio del linguaggio della convivenza è un tema che appartiene all’identità delle città che hanno avuto sempre nel proprio tessuto la presenza di comunità straniere, di più lingue parlate, di architetture che riflettevano la molteplicità civile della città, il valore del dialogo tra le culture del mondo.

Al contrario, ancora oggi in Italia l’immigrazione è oggetto oggi di una costruzione sociale che la fa apparire come: un fatto nuovo e inaspettato, a cui le nostre città sono impreparate; e un elemento di crisi della città, delle sue risorse interne, della sua capacità di produrre convivenza. (altro…)

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