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Posts Tagged ‘sicurezza percepita’

paura Una ricerca svela che l’insicurezza in Italia è diminuita negli ultimi mesi: e, a quanto pare, è in calo anche la paura nei confronti degli immigrati e dei Rom. Eppure, tutto questo non ha alcuna relazione con i dati reali: perchè, certo, i reati diminuiscono, ma diminuivano anche nei periodi di maggior allarme; e gli immigrati continuano ad arrivare oggi, esattamente come arrivavano qualche mese fa. Insomma, l’«insicurezza» non sembra derivare da fatti concreti, ma si rivela piuttosto una costruzione mediatico-politica: lo spiega Ilvo Diamanti in questo articolo, pubblicato recentemente su «Repubblica».

E’ passato un anno, dodici mesi appena, ma l’Italia sembra un’altra. Meno impaurita e meno insicura. Infatti, l’inverno è vicino, ma il clima d’opinione registra un disgelo emotivo evidente. Come testimonia il Secondo Rapporto curato da Demos e dall’Osservatorio di Pavia per Unipolis sulla rappresentazione della sicurezza nella percezione sociale e nei media. (altro…)

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Uno splendido articolo di Giuseppe Faso, uscito sul numero in edicola di Left. La cosiddetta “percezione di insicurezza” non è un sentimento spontaneo della “gente comune”. E’, invece, il prodotto complesso di strategie comunicative messe in opera da giornalisti, politici, intellettuali. Sono i colti a costruire cornici ideologiche che portano alle sensazioni “di strada”.

Un gruppo nutrito di persone va ripetendo che sono inutili le certezze sulla diminuzione dei crimini, quello che conta è l’aumentata percezione dell’insicurezza. E che non averne tenuto conto ha nuociuto al marketing del centro-sinistra. Hanno cominciato Veltroni (allora Sindaco di Roma) e Amato (allora Ministro dell’Interno). (altro…)

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faso.jpg Giuseppe Faso sulla nota favoletta della “sicurezza percepita”….

La Guida al Pacchetto per la Sicurezza pubblicata dal Ministero degli interni consta di venti paginette. Ne raccomando caldamente la lettura a quanti siano in grado di resistere all’angoscia dell’inefficacia programmata e all’uso grottesco di figure retoriche tipiche di consimili prodotti. Si veda l’uso fitto della litote, che ricorda pagine esilaranti di Gadda scritte sotto l’ironica veste di Norme per la redazione di testi radiofonici: “non infondata”, “non univoci”, “non senza”, “non può non”, “non esclude”, “non inferiore”, “non immediata”, ecc. C’è di che provare insicurezza esistenziale e linguistica, ma questa è la prosa del ministero. Non manca, certo, la sintonia con il senso comune prevalente tra politici e gazzettieri. Anzi, ci sono sintomi rilevanti di convergenza, come sulla nozione della Percezione e la convinzione che la gente si sposti Per delinquere. (altro…)

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