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Posts Tagged ‘rebeldia’

Un quartiere multietnico a due passi dalla Stazione ferroviaria. Un Comune che vuole riempirlo di cemento. E i cittadini – italiani e stranieri – che presentano un progetto alternativo. Accade a Pisa, grazie a Rebeldia: che ora invita tutti a partecipare, a dire la propria, compilando un questionario online.

(clicca sull’immagine per compilare il questionario)

Un quartiere disegnato, progettato, trasformato dai suoi stessi cittadini: è questa la proposta lanciata dalle associazioni del cartello Rebeldia, per definire in modo democratico e partecipato l’assetto del quartiere Stazione di Pisa. L’idea è quella di coinvolgere tutti: dai residenti agli studenti fuori sede, dai lavoratori degli uffici nella zona ai pendolari che ogni giorno vanno alla Stazione, dai commercianti agli stranieri che qui si ritrovano, nei bar o nei negozi, per fare due chiacchiere con amici e connazionali. Ciascuno potrà formulare proposte, partecipare alle discussioni plenarie o ai gruppi di lavoro tematici. E, per valorizzare il contributo di chi non può, o non vuole, spendere il proprio tempo nelle riunioni, si diffonderà un questionario, che si potrà compilare anche online a questo indirizzo. Come nasce questo ambizioso programma di urbanistica partecipata? Vale la pena vederlo più da vicino. (altro…)

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In questo intervento l’architetto pisano Alessandro Baldassari spiega perchè è importante che, nel quartiere Stazione di Pisa, continui ad esistere e a lavorare l’esperienza del Progetto Rebeldia. Partendo da una riflessione sulla presenza migrante nella zona.

Carissimi,

mi dispiace molto non poter essere presente Venerdì alla presentazione del progetto che l’Amministrazione Comunale, attraverso le sue consociate, vuole realizzare sull’area dove Rebeldia svolge da tempo la propria attività. Si tratta di un’occasione importante per cercare di contribuire a fare chiarezza su una situazione che ormai da molto tempo cattura l’attenzione di diverse componenti della città. Credo che innanzi tutto si debbano distinguere i diversi aspetti della questione: quella che si intende compiere sull’area del Rebeldia, attraverso la realizzazione della stazione degli autobus e di un nuovo edificio di sette piani è una operazione sostanzialmente immobiliare, legittima in quanto legittimata dal piano strutturale di cui la stessa amministrazione che intende eseguire le opere si è dotata. Ciò però ha poco a che vedere con il presunto risanamento del quartiere della stazione. e questa è l’altra questione. (altro…)

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Criminalizzazione del dissenso e dei movimenti pacifisti, gestione autoritaria dell’ordine pubblico, «giro di vite» nelle relazioni sindacali con gli operatori di polizia, rigidità nel rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno all’Ufficio Immigrazione: così, nel 2003, un Questore pensò di svolgere il suo ruolo nella città di Pisa. Movimenti, volontariato, associazioni e sindacati di polizia riuscirono ad allontanare quel Questore, con una vertenza civile, democratica, determinata. Rebeldia ripubblica nel suo sito i materiali di quella straordinaria vicenda: intanto, però, arrivano le condanne penali contro i suoi protagonisti.

«Un poliziotto che lavora tra le gente»; «ha il dono della simpatia a prima vista»; «un colloquio con i giornalisti che diventa subito una chiacchiarata informale»; «un poliziotto di strada». Così la cronaca pisana de «Il Tirreno» riassume, il 25 Giugno 2002, la prima conferenza stampa del nuovo Questore, Eugenio Introcaso, arrivato da pochi giorni in città. A sentire il cronista pare proprio un tipo simpatico, il Questore: uno in maniche di camicia, concreto, informale, ma anche un serio professionista. Verrebbe quasi da crederci, se non fosse per una frase un po’ fuori posto riportata nell’articolo: «Intendo spendere tantissime risorse sul piano della prevenzione, perchè i reati non vengano commessi. Ad esempio ho sentito parlare dei problemi connessi all’esistenza del campo degli zingari: anche qui considero esigenza primaria non far commettere i reati». Un’immagine bizzarra della prevenzione: coloro che potrebbero, in teoria, commettere dei crimini (individuati sulla base di dicerie e pregiudizi) vanno allontanati prima che facciano danni. Peccato che la legge – che un Questore sarebbe chiamato a rispettare e far rispettare – preveda la punizione degli autori di reato, e non di quelli che ipoteticamente potrebbero diventarlo. Magari solo perchè zingari. Un brutto scivolone, insomma: a cui nessuno fa caso. (altro…)

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Sul blog di Paolo Fontanelli, ex Sindaco di Pisa ora deputato alla Camera, si è sviluppata una discussione interessante sul futuro del Progetto Rebeldia, all’indomani del grande corteo del 7 Giugno che si è opposto allo sgombero. Ne riporto qui i principali passaggi. Il lettore interessato a seguire tutto il dibattito può leggere l‘apposita pagina sul blog di Fontanelli. A chi, invece, non conoscesse gli antefatti di questa discussione suggerisco di leggere il mio post sulla questione Rebeldia, che riassume i passaggi principali, necessari per comprendere i termini del dibattito.

Ci sono due notizie di questi giorni che ritengo necessario commentare. La prima riguarda l’ipotesi di collocare in due siti pisani un nuovo centro di permanenza temporanea per i clandestini. Si tratterebbe della caserma Bechi Luserna sull’Aurelia e di un ex deposito carburanti in Barbaricina. È evidente che si tratta di due ipotesi insostenibili perché inserite in un contesto di tipo residenziale e perché interessate a utilizzazioni diverse […]. La seconda notizia riguarda la manifestazione in difesa di Rebeldia. Credo che su questa vicenda si stia tentando di inserire una serie di forzature che non rispondono alla realtà dei fatti e ciò non è accettabile. (altro…)

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Ecco un po’ di foto del corteo del 7 Giugno, scattate dalla mia misera macchina fotografica. Vi segnalo inoltre vari link da cui trarre altre immagini e video: questo post verrà aggiornato via via che arriverà altro materiale.

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Un corteo oceanico e colorato ha travolto le strade di Pisa per difendere il Progetto Rebeldia. A breve, su questo blog, foto, video e filmati. Intanto grazie a chi c’era.

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A coloro che abitano a Pisa, o in città vicine, rivolgo un appello speciale: partecipate, tutti e tutte, alla manifestazione pacifica e colorata che si terrà nelle strade cittadine Sabato prossimo – dopodomani – a partire dalle ore 17 (concentramento in Piazza S. Antonio, a due passi dalla Stazione dei treni). Si tratta di difendere un’esperienza unica nel suo genere: ecco cos’è Rebeldia, e perchè è importante esserci Sabato.

Confesso: è difficile non essere retorici, quando si parla di Rebeldia. Vi chiedo di accettarla, un po’ di retorica: si tratta di un’esperienza assolutamente originale, difficile da raccontare. Per questo si rischia di finire nella retorica. Perchè nello spazio di Via Battisti succedono, davvero, cose inconsuete. Se capitate in un momento qualsiasi, potete trovare una festa di battesimo di un bambino rumeno, o la celebrazione del Capodanno fatta dai migranti del Bangladesh. O magari una riunione di Emergency o della LIPU, la distribuzione dei prodotti del commercio equo alle famiglie dei gruppi di acquisto, o un corso di italiano (gratuito) per stranieri. Oppure, ancora, gente che aggiusta le biciclette, il saggio di fine anno dei bambini di una scuola elementare, ragazzi che si allenano alla palestra di arrampicata. Gli ingegneri che discutono di progetti di cooperazione internazionale con i paesi del Sud del mondo o gli antiproibizionisti in riunione. O anche un dibattito sui Sem Terra brasiliani, oppure sulla decrescita, persino sulla Rivoluzione d’Ottobre. Se vi avventurate su, al primo piano, potete imbattervi in un gruppetto di gente che produce un video al computer, oppure su una folla di migranti che chiedono informazioni sui permessi di soggiorno allo sportello di Africa Insieme. Se restate a piano terra, può succedervi di trovare una riunione di Arcilesbica: le fanno sempre alla caffetteria critica, quella dove si beve il caffè del commercio equo e solidale. E se sentite qualche urlo strano, non preoccupatevi: sono i gruppi teatrali che fanno le loro prove, sempre alla caffetteria. (altro…)

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carta.jpg Sul numero 10 del Settimanale “Carta” è stato pubblicato un lungo dossier di Giuliano Santoro sull’esperienza di Rebeldia a Pisa. Eccolo: si intitola “Pisa di sotto”

Il quartier generale dell’Altracampagna di Pisa è una stanza al secondo piano del Laboratorio Rebeldìa. Una parete è ricoperta da una grande mappa della città.
Proprio mentre i partiti sono impegnati nei riti della campagna elettorale, un grosso numero associazioni ha lanciato l’Altra campagna per rappresentare «la città che non c’è». Il 13 e 14 aprile, oltre che per le elezioni politiche, si vota anche per eleggere il sindaco. La Sinistra non solo non è riuscita ad allearsi con il Partito democratico, che, strafavorito, candida l’ex segretario dei Ds toscani, Marco Filippeschi, ma si presenta divisa. Da una parte c’è il Pdci, che candida il consigliere comunale uscente Sandro Modafferi, dall’altra la Sinistra Arcobaleno mutilata, che ha candidato Carlo Scaramuzzino.
Bisogna guardare la cartina, per seguire il filo dei racconti e vedere materializzarsi «la città che non c’è» evocata dai promotori dell’Altracampagna. «I partiti non hanno una visione complessiva della città – spiega indicando la mappa Sergio, di Africa Insieme, storica associazione di e per i migranti – Per la gran parte sono apparati, non sono un’espressione di intelligenza collettiva. Ce ne accorgiamo, ad esempio, da come ci guardano con occhi spalancati quando gli ricordiamo i dati sull’inesistente ‘emergenza sicurezza’ di cui parlano». (altro…)

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