In questo articolo Adriano Prosperi, docente alla Scuola Normale di Pisa e grande storico modernista, propone un parallelo tra l’antiziganismo (l’odio contro i Rom) europeo e le persecuzioni contro gli Indiani d’America negli Stati Uniti e in Canada.
E se domani, in Italia, avvenisse qualcosa di simile a quello che si è visto l’11 giugno scorso a Ottawa? Qui da noi non se ne è parlato, ma è stata una scena emozionante a giudicare dalle fotografie comparse sulle prime pagine dei giornali canadesi. Si vedeva in piedi a sinistra il primo ministro Stephen Harper e davanti a lui seduto, il delegato dell’assemblea delle «First Nations» – quelli che noi, per l’errore di Cristoforo Colombo, continuiamo a chiamare Indiani d’America: si chiama Phil Fontaine, nel suo nome anglo-francese è iscritta la storia dei successivi padroni europei del Canada, ma il caratteristico copricapo di piume che sembra uscito da un film di John Ford rivela la sua identità di «Grande Capo» indiano. In una cerimonia solenne il Primo Ministro ha presentato le scuse del governo ai nativi per la politica di assimilazione seguita dal Canada nei loro confronti: nel corso di molti anni, dall’800 fino al 1970, più di 150.000 bambini indiani furono strappati alle loro famiglie in tenera infanzia e obbligati a frequentare le scuole cristiane di stato. (altro…)
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