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Archive for the ‘Pisa/storia’ Category

In questi giorni si discute molto del futuro del quartiere Stazione di Pisa: può essere utile, allora, ripercorrerne la storia passata. Ecco come è nato quel quartiere, e come la Stazione distrusse – nel XIX secolo – il vecchio tessuto urbano della zona a Sud della città.

Era il 17 Marzo 1844, quando il primo treno percorse la breve distanza che separa Livorno e Pisa. I viaggiatori a bordo erano i primi toscani ad utilizzare la ferrovia nel territorio (allora) granducale. In quella che di li a poco sarebbe diventata l’Italia unita, erano state aperte pochissime strade ferrate: c’era la Napoli-Portici – la prima tratta costruita nel nostro paese -, una piccola parte del tracciato Napoli-Brindisi e la Padova-Mestre (a sua volta primo “avamposto” del futuro collegamento Venezia-Milano) [cfr. C. Torti, Quando i treni a vapore…, in industriadellamemoria.it; Wikipedia, Storia delle ferrovie in Italia, «le origini»]. (altro…)

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Criminalizzazione del dissenso e dei movimenti pacifisti, gestione autoritaria dell’ordine pubblico, «giro di vite» nelle relazioni sindacali con gli operatori di polizia, rigidità nel rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno all’Ufficio Immigrazione: così, nel 2003, un Questore pensò di svolgere il suo ruolo nella città di Pisa. Movimenti, volontariato, associazioni e sindacati di polizia riuscirono ad allontanare quel Questore, con una vertenza civile, democratica, determinata. Rebeldia ripubblica nel suo sito i materiali di quella straordinaria vicenda: intanto, però, arrivano le condanne penali contro i suoi protagonisti.

«Un poliziotto che lavora tra le gente»; «ha il dono della simpatia a prima vista»; «un colloquio con i giornalisti che diventa subito una chiacchiarata informale»; «un poliziotto di strada». Così la cronaca pisana de «Il Tirreno» riassume, il 25 Giugno 2002, la prima conferenza stampa del nuovo Questore, Eugenio Introcaso, arrivato da pochi giorni in città. A sentire il cronista pare proprio un tipo simpatico, il Questore: uno in maniche di camicia, concreto, informale, ma anche un serio professionista. Verrebbe quasi da crederci, se non fosse per una frase un po’ fuori posto riportata nell’articolo: «Intendo spendere tantissime risorse sul piano della prevenzione, perchè i reati non vengano commessi. Ad esempio ho sentito parlare dei problemi connessi all’esistenza del campo degli zingari: anche qui considero esigenza primaria non far commettere i reati». Un’immagine bizzarra della prevenzione: coloro che potrebbero, in teoria, commettere dei crimini (individuati sulla base di dicerie e pregiudizi) vanno allontanati prima che facciano danni. Peccato che la legge – che un Questore sarebbe chiamato a rispettare e far rispettare – preveda la punizione degli autori di reato, e non di quelli che ipoteticamente potrebbero diventarlo. Magari solo perchè zingari. Un brutto scivolone, insomma: a cui nessuno fa caso. (altro…)

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sandrea3.jpg Una Chiesa in pieno centro, a Pisa, la cui collocazione è considerata «sconveniente» per la sua vicinanza al quartiere ebraico. Una «pescheria» che produce acque di lavorazione difficili da smaltire. Problemi ambientali ed «emergenza sicurezza», un secolo e mezzo fa…

Quella che vedete qui sopra è la bella Chiesa di Sant’Andrea a Pisa, oggi sconsacrata. Nell’Ottocento la sua collocazione era da alcuni considerata sconveniente, prossima com’era «al ricettacolo delle donne di partito» (le prostitute) e «circondata in gran parte dalle abitazioni degli israeliti». La chiesa si trovava, infatti, nel bel mezzo del quartiere ebraico della città. L’attuale Sindaco Marco Filippeschi, se fosse vissuto in quel periodo, si sarebbe prodigato a spiegarci che, certo, gli ebrei non sono criminali e usurai, però attorno a loro si crea una percezione di insicurezza, a cui bisognerà pur dare qualche risposta. E magari avrebbe provveduto a sgomberare il ghetto… Ma non divaghiamo, e restiamo ai fatti. (altro…)

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Lungarni di notte, Pisa Ecco qui sotto due immagini, che riprendono quasi lo stesso punto dei bellissimi Lungarni di Pisa: quella a sinistra è stata scattata nell’ormai lontano 1868, mentre l’altra è recente (e infatti l’originale, tratta dal sito stilepisano, sarebbe a colori: ma, per rendere più facile il confronto, ho messo entrambe in bianco e nero). Osservate l’argine: oggi è un nastro uniforme in mattoni rossi; nella foto “antica” – quella a sinistra – si nota invece un andamento discontinuo, fatto di rientranze, archi, scali per le imbarcazioni, muraglie in pietra. (altro…)

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sanpaolo.jpgNarra la leggenda che, in un passato ormai lontano, i mari erano dominati da orde di pirati musulmani: le città costiere erano sistematicamente depredate, i loro abitanti uccisi, oppure rapiti e venduti come schiavi. A contrastare il dominio marittimo dei saraceni c’erano, tra gli altri, anche i pisani, fieri combattenti della più florida repubblica marinara dell’epoca. Subito dopo l’anno Mille, i musulmani decisero di attaccare direttamente il nemico più insidioso: e così, nel 1004, sbarcarono sulle coste della città e la saccheggiarono. Per tutta risposta, i Pisani distrussero la flotta saracena nell’agosto del 1005, al largo della costa del golfo di Gioja. Ma la guerra era appena iniziata. Nel 1005 papa Giovanni XVIII, preoccupato dell’avanzata dei Saraceni nel frattempo giunti a Reggio Calabria, chiamò i Pisani in aiuto e mentre questi assediavano la città, il saraceno MUGAMID (musetto), partito dalla Sardegna, sbarcò a Pisa in piena notte.

La leggenda narra ancora che, al momento dello sbarco dei saraceni, la giovane Chinzica de’ Sismondi, appartenente ad una delle famiglie nobili cittadine, riuscì a scorgere le orde nemiche nel buio e andò di corsa a suonare le campane per avvertire del pericolo. Così Pisa si salvò, e Chinzica divenne l’eroina della città. Fin qui la leggenda, che sembrerebbe collocare Pisa nel cuore di uno straordinario scontro di civiltà ante-litteram: cristiani contro musulmani, occidente contro oriente, saraceni contro repubbliche marinare. Si tratta però – si potrebbe dire, civettando un po’ con la terminologia degli storici – di un caso-scuola di quella che si chiama invenzione della tradizione… (altro…)

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