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Archive for gennaio 2009

ndipisanotizie1 In questi giorni parte una nuova esperienza editoriale: un quotidiano online su Pisa e provincia. Promosso dal sottoscritto, assieme ad amici e compagni con cui ho condiviso lunghi anni di volontariato e di impegno sociale, il sito intende fornire ogni giorno inchieste, approfondimenti e informazioni sulla città. Dunque, oltre a questo blog – che continuerà ad esistere e ad aggiornarvi sui temi di cui mi occupo – invito tutti i lettori a visitare www.pisanotizie.it.

Nasce oggi Pisanotizie. Iniziamo un cammino che ci auguriamo sia lungo, affollato, a volte anche accidentato, ma sopratutto ricco di incontri, fatto di corpi e di parole: parole che provino a raccontare la società ed i suoi conflitti, le conquiste e le sconfitte degli uomini e delle donne che la compongono, le ingiustizie e le discriminazioni che pervadono sempre più il nostro tempo. (altro…)

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barcone_immigrati2 In questo articolo, uscito sul Manifesto domenica scorsa, il sociologo Enrico Pugliese spiega le ragioni della rivolta di Lampedusa. Intanto, l’organizzazione umanitaria Save the Children documenta, in un video che pubblico nel corpo dell’articolo, le violazioni dei diritti dei minorenni stranieri nel centro di trattenimento dell’isola siciliana.

Non sappiamo come andrà a finire la vicenda di Lampedusa. Ma certo finora qualche soddisfazione ce l’ha data. E comunque ha svelato la miseria dei meccanismi repressivi di gestione dell’immigrazione clandestina, anzi dell’immigrazione tout-court dato che la fase della clandestinità nel nostro paese è stata da sempre attraversata dalla stragrande maggioranza degli immigrati. Sabato mattina il Tg3 a Mezzogiorno trasmette la notizia secondo la quale gli immigrati racchiusi nel lager di Lampedusa (definito surrealmente «centro di prima accoglienza») si sono dati alla fuga e hanno sfilato per il paese tra gli applausi dei cittadini locali. Da non credersi! (altro…)

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Lampedusa, i diritti violati

Lampedusa, migranti in corteo La rivolta di Lampedusa, che ha visto per la prima volta uniti gli abitanti dell’isola e gli immigrati sbarcati sulle coste, ha riproposto all’attenzione pubblica il tema dell’immigrazione «clandestina». I provvedimenti del governo rappresentano una grave violazione dei diritti dei migranti: ma i giornali e la televisione non dicono perchè. Provo a spiegare alcuni dettagli tecnici utili a capire cosa sta succedendo.

«Quella di venerdì», ha scritto la redazione del portale Melting Pot, «è stata una giornata densa di tutte le contraddizioni accumulate in questi anni intorno alla frontiera più spettacolarizzata d’Europa». Quasi duemila cittadini stranieri sono trattenuti da alcuni giorni nel centro di accoglienza di Lampedusa, una struttura con 381 posti, estensibili, all’occorrenza, a 804.

Finora, i migranti restavano pochi giorni nell’isola, e venivano trasferiti in altri luoghi per procedere alle espulsioni o alla valutazione delle domande di asilo politico. Negli ultimi giorni, come noto, il Governo ha sospeso i trasferimenti, e ha imposto che le domande di asilo vengano esaminate all’interno del centro di accoglienza stesso. Maroni ha inoltre annunciato l’apertura di un nuovo centro a Lampedusa, finalizzato all’identificazione e all’espulsione dei migranti. Le procedure di rimpatrio, insomma, si faranno da ora in poi esclusivamente nell’isola: e Lampedusa, come hanno denunciato gli abitanti, rischia di trasformarsi in una nuova Alcatraz. (altro…)

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obama Nel suo discorso da Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama rifiuta la logica della guerra e della sicurezza a qualunque costo; e muove i primi passi per l’abolizione della tortura e l’affermazione dei diritti umani. Di seguito, inchieste e video per capire cosa sta succedendo dall’altra parte dell’Oceano.

«Noi respingiamo come falsa la scelta tra sicurezza e ideali. I nostri Padri Fondatori, messi di fronte a pericoli che noi a mala pena riusciamo a immaginare, hanno stilato una carta che garantisce […] i diritti dell’individuo […]. La nostra sicurezza emana dalla giustezza della nostra causa, dalla forza del nostro esempio, dalle qualità dell’umiltà e del ritegno». Così il neopresidente degli Stati Uniti nel suo discorso di insediamento: parole che suonano lontanissime dalla politica nostrana, ormai abituata  a fare letteralmente a pezzi i diritti in un nome di una (presunta) emergenza sicurezza. (altro…)

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permessi-di-soggiorno Attese interminabili, amministrazioni inaccessibili, altissime tasse da pagare a fronte di servizi scadenti. E, per finire, documenti privi delle informazioni necessarie a renderli realmente utili nella vita e nel lavoro. Rinnovare i permessi di soggiorno è, per i migranti, una vera e propria odissea. E il Ministero dell’Interno, che declama a gran voce il «rispetto delle regole», è il primo a violarle in modo sistematico. Ecco la situazione, secondo i dati provenienti da una fonte non sospetta: il Governo italiano.

«Il permesso di soggiorno è rilasciato, rinnovato o convertito entro venti giorni dalla data in cui è stata presentata la domanda»: così recita la legge (Testo Unico sull’Immigrazione, decreto legislativo 286/98, articolo 5 comma 9). La realtà, come è noto almeno ai lettori di questo blog, è ben diversa. (altro…)

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permessielettronici2 Mentre proseguono le vertenze, legali e politiche, sulla gestione del decreto flussi, la CGIL pensa ad una specie di class action contro i ritardi nel rilascio e nel rinnovo del permesso di soggiorno. Un reportage dal sito Stranieri in Italia.

Dopo le magagne dei flussi d’ingresso, finirà in tribunale un altro punto dolente dell’immigrazione in Italia. La Cgil sta preparando un’azione legale contro i ritardi nei rinnovi dei permessi di soggiorno. «La situazione è gravissima, se disfunzioni di questo tipo avessero colpito dei cittadini italiani ci sarebbe già stato un intervento dell’Europa. (altro…)

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naomiklein In questo articolo, pubblicato sul settimanale statunitense «The Nation», Naomi Klein propone una strategia semplice e antica per contrastare la politica genocida di Israele: quella del boicottaggio, del ritiro degli investimenti e delle sanzioni. Nell’articolo, Naomi Klein ne spiega l’utilità e l’efficacia, e risponde alle obiezioni che sono state sollevate.

È ora. Un momento che giunge dopo tanto tempo. La strategia migliore per porre fine alla sanguinosa occupazione è quella di far diventare Israele il bersaglio del tipo di movimento globale che pose fine all’apartheid in Sud Africa. (altro…)

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ministromaroni Secondo il Ministro Maroni, la richiesta di immigrati nel mercato del lavoro sarebbe fortemente diminuita tra il 2007 e il 2008: il che legittimerebbe la proposta leghista di diminuire il numero di ingressi autorizzati nei prossimi anni. Per dimostrare la sua tesi, il Ministro compie un grossolano errore di matematica. E dimostra una colossale ignoranza sulla normativa in materia di immigrazione. Intanto, i giudici smentiscono il Ministero, e riaprono la partita del decreto flussi. Ecco cosa sta succedendo.

«Dei 150.000 nuovi ingressi di immigrati previsti dal decreto flussi 2008, le conferme pervenute sono solo 127.000, quindi 13.000 in meno [sic!] rispetto al tetto dei 150.000, a dimostrazione che c’è una riduzione della richiesta di permessi di soggiorno». Sono le parole del ministro leghista Roberto Maroni, riportate da alcune agenzie: un esempio brillante di confusione e di crassa ignoranza. Ma andiamo con ordine. (altro…)

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lampedusa Un ampio e documentato dossier sulla violazione dei diritti umani a Lampedusa.

Secondo uno scarno comunicato del Ministero dell’Interno, nella notte del 30 dicembre 2008 sarebbero stati rimpatriati da Lampedusa, «direttamente» in Egitto, 35 cittadini di origine egiziana: 28 partiti dall’isola delle Pelagie alle ore 21,20, e 7 successivamente imbarcati con uno «scalo tecnico» a Catania. L’AGI riferisce invece che la questura di Agrigento aveva prima parlato di 35 egiziani, ma nel corso della giornata (30 dicembre) «altri nove sono stati identificati nel centro di prima accoglienza di Lampedusa e si è potuto attribuire loro con certezza la nazionalità egiziana», presupposto indispensabile per il rimpatrio. Evidentemente, in poche ore, nel centro di Lampedusa è possibile assegnare una nazionalità certa a persone appena sbarcate. (altro…)

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leganord_immigrazione Alcuni chiarimenti sulla proposta della Lega di una nuova tassa sui permessi di soggiorno.

«A decorrere dall’anno 2009, è istituita una tassa di concessione governativa, nella misura di 50 euro, per il rilascio dei permessi di soggiorno ai cittadini stranieri e sui rinnovi dei medesimi. Le relative risorse sono […] devolute ai Comuni di residenza dello straniero richiedente il permesso, […] e devono essere utilizzate in via prioritaria […] per l’attuazione di politiche sociali di sostegno alle famiglie e per la vigilanza e il controllo del territorio». Recita così l’emendamento n. 34.039 al disegno di legge n. 1972, presentato dall’onorevole D’Amico della Lega Nord: cinquanta euro per un permesso di soggiorno. (altro…)

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fabriziothumb L’11 Gennaio 2009 ricorre il decimo anniversario della morte di Fabrizio De Andrè. Per l’occasione è stata lanciata l’idea di un tributo collettivo, su internet, «a siti unificati». Questo blog aderisce all’iniziativa, ricordando il grande cantautore a partire dalla sua straordinaria empatia con gli ultimi, con coloro che sono descritti e trattati come diversi. Fabrizio de Andrè è stato il poeta di puttane, ladri, assassini e assassinati, beoni, viados, stranieri e vittime dell’«odio e dell’ignoranza»: ed è morto mentre, in Italia, imperversava una «emergenza sicurezza», analoga a quella di oggi…

C’era un’altra «emergenza sicurezza», quando morì Fabrizio de Andrè. Era il Gennaio del 1999, dieci anni fa. A Milano, si erano verificati alcuni omicidi nel giro di pochi giorni: senza far caso alla logica nè alle statistiche (che parlavano, allora come oggi, di un decremento del numero di reati), i mass-media lanciarono l’allarme. (altro…)

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MANIFESTAZIONE Ricordando gli eccidi, i massacri e le violenze che le comunità ebraiche hanno subito per secoli, gli Ebrei contro l’Occupazione condannano, in questo documento, il massacro che lo Stato di Israele sta perpetrando nella Striscia di Gaza. Un massacro che la memoria dell’antisemitismo e della Shoah dovrebbe rendere a maggior ragione ingiustificabile.

Israele ha attaccato Gaza con 100 aerei da combattimento, missili ed elicotteri Apache, uccidendo, all’ora in cui scriviamo, circa 350 persone tra cui un numero elevato di donne e bambini. Prima di questo, da oltre due anni ha strangolato gli abitanti (1 milione e mezzo circa) imponendo il blocco dei rifornimenti di cibo, carburante, energia elettrica. Ha bloccato l’entrata ed uscita degli abitanti compresi i malati gravi, ridotti alla fame e privi di possibilità di curarsi e lavorare. (altro…)

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gaza Mustafa Barghouthi, Segretario Generale di Iniziativa Nazionale Palestinese, è uno strenuo sostenitore della risposta non-violenta all’occupazione israeliana. Molti lo ritengono uno dei principali concorrenti nelle prossime elezioni presidenziali palestinesi. In questo articolo, tradotto in italiano da PeaceLink, sfata alcuni miti sull’attacco israeliano nella Striscia di Gaza: e fornisce una sua interpretazione della drammatica mattanza di questi ultimi giorni.

La campagna israeliana «morte dal cielo» è iniziata intorno alle 11 del mattino, sabato 27 dicembre, ed è andata avanti per tutta la notte fino a stamani. Il massacro è ancora in atto oggi, Domenica, mentre scrivo queste parole. Il giorno più sanguinoso in Palestina dalla guerra del 1967 appare lontano stando alla promessa d’Israele che questo è «solo l’inizio» della sua campagna di terrore. Almeno 290 persone sono state assassinate finora, ma il numero delle vittime continua ad aumentare a ritmo spaventoso man mano che altri corpi mutilati vengono estratti dalle macerie, vittime precedenti muoiono per le loro ferite e ogni minuto ve ne sono di nuove. Quello che è successo in passato e continua ancor oggi non sono altro che crimini di guerra, ma la macchina propagandistica israeliana è in piena attività, dichiarando falsità ad ogni minuto. Una volta per tutte è ora di sfatare i miti creati. (altro…)

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pace In questo documento della ONG «Un Ponte Per…», alcune informazioni di base per capire la situazione a Gaza. E per sfatare alcuni miti.

Sentiamo dire che ci sono vittime civili da entrambe le parti, ma pur condannando tutti i crimini di guerra non è possibile né accettabile stabilire una simmetria tra i razzi Kassam, che in 8 anni hanno ucciso 20 israeliani, con la marea di fuoco e «piombo fuso» dell’attacco militare israeliano in corso, che in un solo giorno ha fatto più di 350 morti e oltre 1000 feriti. (altro…)

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