Alcuni chiarimenti sulla proposta della Lega di una nuova tassa sui permessi di soggiorno.
«A decorrere dall’anno 2009, è istituita una tassa di concessione governativa, nella misura di 50 euro, per il rilascio dei permessi di soggiorno ai cittadini stranieri e sui rinnovi dei medesimi. Le relative risorse sono […] devolute ai Comuni di residenza dello straniero richiedente il permesso, […] e devono essere utilizzate in via prioritaria […] per l’attuazione di politiche sociali di sostegno alle famiglie e per la vigilanza e il controllo del territorio». Recita così l’emendamento n. 34.039 al disegno di legge n. 1972, presentato dall’onorevole D’Amico della Lega Nord: cinquanta euro per un permesso di soggiorno.
I fatti del fine settimana sono noti. Il governo ha respinto l’emendamento, sostenendo che simili misure non fanno parte del programma, e che in ogni caso l’esecutivo è contrario ad ogni aumento delle tasse. La Lega, piccata, ha risposto per le rime, difendendo il senso della proposta: «Quando noi italiani chiediamo il passaporto» – ha dichiarato in particolare Roberto Cota, capogruppo del Carroccio alla Camera – «paghiamo anche 100 euro; quindi se un cittadino straniero chiede un documento alla nostra amministrazione mi sembra giusto che concorra anche lui alle spese che lo Stato sostiene, soprattutto in un momento di crisi come l’attuale».
Roberto Cota dovrebbe sapere – e sicuramente sa – che gli immigrati pagano già una tassa di più di 70 euro per ogni rinnovo di permesso di soggiorno. Una famiglia, poniamo, di quattro persone, sborsa allo Stato italiano quasi 300 euro per rinnovare i documenti di tutto il nucleo. E questo grazie ad un accordo con Poste Italiane, elaborato dal precedente Governo Berlusconi ed entrato in vigore nel Dicembre 2006, ai tempi dell’esecutivo Prodi. Un accordo annunciato come uno snellimento delle procedure, e che ha comportato invece un allungamento dei tempi di rinnovo dei permessi. Prima di fornire alcuni dati, vi propongo questo video sulla condizione degli immigrati, girato in Umbria:
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, reperibili sul sito Stranieri in Italia, sono un milione e 700 mila gli immigrati che hanno presentato domanda di rinnovo dal Dicembre 2006 al Giugno 2008: ma quelli che hanno ricevuto risposta sono appena 700.000. Ciò significa che un milione di persone hanno atteso un anno e mezzo prima di vedersi consegnare un documento che, stando alla legge, dovevano avere entro venti giorni. E, tuttora, sono moltissimi i casi di stranieri che attendono mesi, a volte anni, per vedersi rinnovare i propri documenti: che in qualche caso – come ha denunciato recentemente l’ARCI – vengono consegnati già scaduti!
Il sistema dei rilasci e dei rinnovi dei permessi di soggiorno è, ad oggi, completamente fallimentare e illegale (come hanno chiarito alcune sentenze recenti). In tutto questo trambusto, la Lega intende dunque non introdurre una tassa, ma aumentarla, facendo pagare agli stranieri quasi il doppio di quello che già pagano, in cambio di un servizio che non ricevono. Che poi, ad oggi, le tasse degli immigrati vadano a Poste Italiane, e non ai Comuni, è con tutta evidenza colpa del Governo, non degli stranieri.
Per approfondire leggi, su questo blog, «Immigrati, la burocrazia del disprezzo», 9 Ottobre 2008
Il “bello” di questa faccenda è che ha ragione Maroni quando dice che il provvedimento bocciato avrebbe “scontato” la tassa.
Ecco il testo che andrà in votazione al Senato e che il decreto bocciato portava a 50 euro:
Ddl Senato 733 Commissioni riunite 11.11.2008
Art. 39.
(…)
b) all’articolo 5, dopo il comma 2-bis è aggiunto il seguente:
«2-ter. La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al pagamento di una tassa, il cui importo è fissato in 200 euro.»;
Ormai sono convinto che sia in corso una rappresentazione da Avanspettacolo a cui la base elettorale della destra abbocca tutta … sia quella becera leghista sia quella perbenista piccolo borghese.
Sabato avevo a pranzo mia cognata, elettrice di destra.
Passavano i sottotitoli del TG 2 che è ormai la voce di AN.
Mi fa mia Cognata leggendo il sottotitolo “lo vedi? dici che questo governo discrimina gli immigrati ed invece toglie una tassa di 50 euro”.
E’ chiaro come ci sia un gioco delle parti tra lega ed AN, che sono contrapposti come i fratelli de Regge.
Cota che fa il cretino ma solletica la base xenofoba della lega e Fini che punta a pescare nel lungo periodo tra gli immigrati naturalizzati una nuova base elettorale.