Recentemente mi è stato chiesto di scrivere, per la rivista dell’ANCI regionale “Percorsi di Cittadinanza”, un commento sul decreto flussi in Toscana. Lo spazio era breve, e le riflessioni che ho fatto sono state necessariamente sintetiche. Su questo blog propongo una versione più completa, in cui cerco di spiegare che cos’è il “decreto flussi”, come (non) funzionano i meccanismi di regolarizzazione dei migranti irregolari, e fornisco alcuni dati sulla situazione in provincia di Pisa e a livello regionale. Chi già conosce, più o meno, il funzionamento dei flussi può saltare la prima parte e leggersi la seconda, dedicata ai dati locali. L’articolo originale è stato pubblicato sul numero 3/2008 della rivista, scaricabile online dal sito dell’ANCI.
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Che cos’è il decreto flussi
Il decreto flussi è l’atto normativo con il quale il Governo stabilisce ogni anno quanti stranieri possono entrare in Italia per lavoro.
Chi non è esperto di queste faccende faccia attenzione ai termini. Il decreto consente di entrare in Italia: riguarda quindi cittadini stranieri che si trovano ancora nei loro paesi di origine, e che intendono emigrare. Non possono fare domanda con il decreto flussi, invece, i migranti che si trovano già nel nostro territorio senza permesso di soggiorno. Si tratta, in poche parole, di un provvedimento che riguarda l’ingresso e non la regolarizzazione.
Qui c’è il primo problema, perchè in realtà secondo la normativa vigente non esistono meccanismi di regolarizzazione. La legge italiana non permette ad uno straniero “clandestino” di ottenere i documenti di soggiorno: nemmeno se dimostra di avere un contratto di lavoro, di non aver commesso reati, di potersi mantenere da solo nel nostro paese senza gravare sull’assistenza pubblica. Dunque, l’unico modo per essere regolari è quello di entrare regolarmente in Italia, usufruendo appunto dei decreti flussi.
La procedura consiste in una sorta di assunzione a distanza. Chi fa domanda con il decreto non è infatti il migrante, ma il datore di lavoro, che chiede alla Prefettura di poter assumere uno straniero ancora residente all’estero (!). Qui c’è il secondo problema: ve la immaginate voi una ditta – poniamo – di Treviso, che ha bisogno di assumere un nuovo lavoratore e che, invece di rivolgersi ai numerosi disoccupati presenti sul territorio, inoltra una domanda alla Prefettura per assumere un tizio che abita lontano migliaia di chilometri? Ve la immaginate la vostra famiglia, che per assumere una lavoratrice domestica, fa domanda per una persona mai vista che abita, che so, a Kiev? E come farà la ditta di Treviso, o la vostra famiglia, a conoscere nome, cognome, data di nascita e indirizzo di residenza di un lavoratore o di una lavoratrice che sta a Kiev, e che non è mai venuto/a in Italia?
Quel che succede davvero è molto diverso da cosa dovrebbe succedere. In teoria il decreto flussi dovrebbe essere riservato a stranieri che si trovano ancora al loro paese di origine; in pratica, invece, gran parte dei beneficiari sono migranti clandestini che già sono in Italia e che, non avendo altro modo per regolarizzarsi, usano l’escamotage dei flussi. Così, i migranti irregolari fingono di essere ancora ai rispettivi paesi di provenienza, fanno domanda con il decreto (o, per meglio dire, la fanno fare al datore di lavoro), ottengono l’autorizzazione a entrare in Italia e tornano al paese di origine per chiedere il visto di ingresso all’Ambasciata italiana. Qui, all’Ambasciata, fingono di essere sempre rimasti al loro paese, ed esibiscono l'”invito” del datore di lavoro, assieme all’autorizzazione della Prefettura: questo dà loro diritto al visto di ingresso, ottenuto il quale possono finalmente arrivare in Italia da regolari…
Questa non è l’unica complicazione dei flussi. Il sistema funziona con un tetto massimo di domande accoglibili (la cosiddetta “quota”): ogni anno, cioè, il Governo stabilisce – a questo serve il decreto flussi – quanti stranieri può accogliere il mercato del lavoro. Il ragionamento è che non dobbiamo “farne entrare troppi”: così, il decreto stabilisce la quota, il numero massimo di migranti “sostenibili” per il nostro sistema produttivo. I datori di lavoro che fanno domanda ottengono – se ne hanno i requisiti – il permesso ad assumere i lavoratori prescelti: ma, una volta esaurita la quota, le richieste “in esubero” vengono tutte rigettate. Se, per esempio, il decreto stabilisce una quota di 100 stranieri, i primi 100 datori di lavoro che presentano la domanda avranno la possibilità di assumere i lavoratori richiesti (e di farli entrare in Italia). Il centounesimo e quelli dopo di lui si vedranno rifiutare la loro domanda anche se in possesso dei requisiti richiesti dalla legge.
Quindi tutta la procedura funziona come una specie di “gara a tempo”: chi arriva prima prende il permesso di soggiorno, chi arriva dopo l’esaurimento della “quota” si vede rifiutare la domanda. Questa gara è particolarmente drammatica: per dare un’idea dell’entità della cosa, si pensi che in genere i posti disponibili si esauriscono nel giro di dieci minuti-un quarto d’ora al massimo, e che le domande presentate sono quattro o cinque volte superiori rispetto ai posti disponibili. In pratica, il meccanismo funziona con un enorme sovraffollamento di domande nell’arco di pochissimi minuti, prima dell’esaurimento della quota.
Dalle file al blocco dei computer…
Questa procedura comporta, inevitabilmente, la creazione di file interminabili al momento dell’apertura dei flussi. Negli anni passati, la fila si faceva di fronte alle Direzioni Provinciali del Lavoro. Con il decreto del 2006 le code si sono “trasferite” di fronte agli uffici delle Poste, perché il decreto prevedeva l’inoltro postale delle domande.
Quest’anno la procedura è stata completamente informatizzata: le domande si facevano per internet, quindi la fila – per così dire – si è trasferita sui server invece che davanti alle Poste o agli uffici del lavoro come negli anni passati: e, com’era prevedibile, i server del Ministero dell’Interno si sono bloccati.
Il decreto 2007 ha stabilito una quota di 170.000 stranieri ammessi ad entrare in Italia per motivi di lavoro. Questa quota è in realtà il risultato della somma di quote diverse, e cioè: 47.100 posti riservati a stranieri provenienti da paesi che collaborano con l’Italia nel contrasto all’immigrazione clandestina: Albania, paesi del Maghreb, Egitto, Senegal, Filippine ecc (si tratta delle cosiddette “quote riservatarie”); 65.000 posti per gli stranieri, che non provengano dai paesi riservatari, impiegati nel lavoro domestico; altri 14.200, sempre non riservatari, per lavoro edile; 30.000 per i restanti settori produttivi; e il resto su “quote” minori (studenti già in Italia che vogliano rimanere per motivi di lavoro, lavoratori autonomi, tirocinanti, dirigenti, autotrasportatori ecc.).
A livello nazionale, sono state presentate in tutto 700.000 domande: considerato che i posti disponibili erano 170.000, solo una domanda su quattro otterrà la relativa autorizzazione. Una vera e propria lotteria…
Il decreto flussi in Toscana
Di norma, le quote nazionali vengono distribuite tra le Regioni, e successivamente tra le province. Quest’anno, i posti attribuiti alla Toscana erano 12.246. Alle nazionalità riservatarie sono state assegnate 2.845 quote, per le altre nazionalità c’erano 8.460 posti, mentre alle conversioni dei permessi di soggiorno sono state garantite 940 quote.
Come di consueto, queste quote sono state ripartite sulle singole province. Un terzo dei posti disponibili (3.794) sono andati all’area fiorentina, l’11% circa (1.374 quote) ad Arezzo e quasi il 10% (1.176 quote) a Pisa. Agli ultimi posti della graduatoria Prato (5%) e Massa Carrara (4,7%).
Questi dati vanno poi confrontati con il numero delle domande effettivamente presentate. In tutta la Toscana, alla data del 7 Febbraio 2008, risultavano presentate ben 43.702 richieste di ingresso: 3,5 per ogni posto disponibile. I luoghi di maggior “sofferenza” sono Prato (7,4 domande presentate per ogni “quota”), Pisa (4,5 richieste per ciascun posto) e Firenze (3,9 richiedenti per quota).
Il dato più drammatico riguarda le cosiddette nazionalità riservatarie, perchè qui si è registrato il divario maggiore tra le quote assegnate e le domande effettivamente pervenute. Ciò riguarda in particolare i senegalesi, che in tutta la Toscana avevano 110 posti, e hanno presentato 2.526 domande: significa, detto in soldoni, che otterrà un visto di ingresso solo un richiedente su 23!
La questione delle nazionalità riservatarie merita un discorso a parte. Il sistema delle “quote speciali”, dedicate a singole nazionalità, era pensato come un meccanismo premiale. Lo Stato che collabora con l’Italia, impedendo ai propri cittadini di emigrare clandestinamente, avrebbe dovuto cioè ottenere in premio un certo numero di ingressi regolari garantiti: come dire che si impediscono le migrazioni irregolari, ma si incentivano quelle legali. La cosa sarebbe già di per sè assai discutibile, per vari motivi che qui trascuro per motivi di spazio. Quel che è interessante rilevare è, tuttavia, il fatto che il meccanismo è strutturato in modo da produrre l’effetto contrario rispetto a quello atteso. Se si volessero davvero premiare i senegalesi, occorrerebbe concedere loro un numero di quote proporzionale alle domande: oppure, si dovrebbe consentire ai lavoratori senegalesi di accedere sia alle quote “generali”, sia a quelle espressamente riservate alla loro nazionalità. Impedendo ai migranti dei paesi “riservatari” di accedere alle quote complessive, si crea di fatto uno svantaggio. Questo si sa da anni, e nessuno ha mai provveduto…
In conclusione, ecco una tabella sintetica sulla situazione toscana (le domande presentate si riferiscono alla data del 7 Febbraio 2008, ultima rilevazione ministeriale disponibile).
PROVINCIA | Domande presentate | Quote disponibili |
Arezzo | 4.074 | 1.374 |
Firenze | 15.077 | 3.794 |
Grosseto | 2.126 | 932 |
Livorno | 3.320 | 983 |
Lucca | 2.959 | 990 |
Massa Carrara | 1.509 | 582 |
Pisa | 5.374 | 1.176 |
Pistoia | 2.258 | 812 |
Prato | 4.543 | 613 |
Siena | 2.462 | 990 |
TOTALI | 43.702 | 12.246 |
voglio fare la domanda come faccio che qua in internet non c’è niente
Nadia, non ho capito: spiegati meglio
l idea del decreto flussi é una idea sbagliata, in un paese democratico le cose dovrebbero essere logiche, non é come questo caso, per esempio io vivo in italia da due anni in un brutta situazione mi manca solo un permesso per melgiorare vita. perché c’è una azienda che vuole assumermi. il mio datore del lavoro mi ha fatto una domanda con il decreto flussi2007(contratto tempo indeterminato/ operaio frigorista 40 ore per settimna …) però non ha recevuto nessuna risposta positiva .e come seguenza io non posso lavorare con lui , eadesso sto ancora soffrendo la clandestinità , razzizmo, e descriminazione, tutto questo in italia il mio paradiso perduto.
Hai ragione, salahedine, il punto è proprio questo: stranieri che vorrebbero mettersi in regola, e lavorare nel nostro paese, sono impossibilitati a farlo, per una legge ingiusta, irrazionale e inapplicabile. Quando si parla di “legalità” forse bisognerebbe parlare anche di queste cose…
ciao,io sono marocchino,ho 24 anni ,vivo in italia da 4 anni ,in realta sono venuto in italia con un visto touristico ma e scaduto,era il motivo per avere un preiscrizione del ‘universita ma e purtroppo ho avto dei probleme nessunonn mi ha capito ,e dunque stavo aspettando il futuro della sanatoria k nn ce ,elavoro da 3 anni ,con il decreto flussi precedenteho fatto la richiesta ma sono lontano come tempo,allora nn avro la nulla osta ,mentalmente sono stanchissimo,k devo fare nn lo so,k posso fare neanche . youssef
salve,mi chiamoi nina sono moldava la domanda:ma se sei iregolare cua in italia,o pure ti trovi nel tuo paese(per esempio moldavia) puoi meterti in regola solo se ese cquesto,,decreto flusi,,?o poi meterti in regola anche senza cuesto decreto?per esempio,il patrone va in cuestura e fa la domanda che a bisonio di un lavoratore,puo meterlo in regola senza usire una lege o un fluso,avete capito?grazie,aspeto la risposta.
Ciao, io sono titolare di una società informatica. Ho fatto il decreto flussi per ottenere l’assunzione di una ragazza brasiliana. Ho ricevuto il nulla osta e lei è tornata in brasile per richiedere il visto di lavoro. Tornerà a breve e la potrò assumenre.
Ora però ho un problema mi hanno fatto un offerta molto vantaggiosa per la mia carriera lavorativa che mi obbligherebbe a chiudere l’azienda! domanda: con il permesso ottenuto solo io potrò assumerla? o anche qualcun’altro? Se la posso assumere solo io, è possibile farla assumere dopo poco da qualcun’altro?
Salve volevo sapere se potevate inviare la quota regionale del decreto flussi 2007 ripartita per le quote suddett.
Inoltre volevo sapere se ci sono dati statistici sulla concessione dei nulla osta suddivisi sempre per le quote indicate sopra (lavoro domestico, ecc.)
Cordiali saluti.
Michela
Ciao Michela,
per i dati sulle quote del Veneto vedi questo link:
Fai clic per accedere a quote_veneto.pdf
per i dati statistici sulla concessione dei nulla-osta, che io sappia i dati piu’ aggiornati sono qui:
http://www.stranieriinitalia.it/attualita-flussi_2007_nemmeno_a_meta_del_cammino_5599.html
Ciao
sergio
per mi non asspeto ne sanatoria ne catsso da litalianie perche les italiani touti sono gay et ptanie vafancolo governo italia et qussto basstardo vosstro presedente berlesscuni basstardo des merda
Sono a Napoli e rilevo che per soli 2 minuti sono fuori mi riesce difficile accettare questo perchè non mi è dato vedere come si svolge a graduatoria visto che certamente ci sono domande errate o altro tipo di errore ma anche perchè la mia domanda porta l’ora delle 08,25,59 e mi è stato detto dall’adetto allo sportello che si sono fermati ad appena 2 minuti prima. Ho un qualche modo per saperne di più? Grazie Luda (Ukraina). Saluti.
Moldana 41enne ho fatto domanda con decreto flussi 2007.
La mia pratica è arriva fuori orario (ore 12,10).
Essendo deceduta la mia Signora ho trovato un altro lavoro
presso una nuova famiglia.
Cosa dobbiamo fare per domanda regolarizzazione flussi 2008? – Grazie!!
Rispondo a Jamal e gli dico di lavarsi la bocca e le mani prima di scrivere certe cose. Dovresti andare in galera per ciò che hai scritto!! Se non ti va bene stare in Italia e odi così tanto gli italiani perchè non te vai subito fuori dai…..? Di gente come te l’Italia ne fa volentieri a meno. Forse è per questo motivo che sei ancora clandestino. Dato che scrivi che gli italiani sono tutti gay, non sarai per caso un travone?
salve. Mi chiamo Vera. sono moldava. ho fatto domanda col decreto flussi (settore produttivo, cioè come cameriera. barista) a Milano, in 2007. la mia prattica e arrivata alle 10.40. qualcuno mi può dire qualcosa? che possibilita ho?
grazie mille.
vivo nella provincia di pistoia. Ho fatto domanda di flusso nel gennaio di questo anno per una persona che vive in brasile, ma come faccio a sapere se è rientrata in graduatoria o quanto magari devo aspettare per avere un risultato? ringraziando anticipatamente mi congratulo per il vostro lavoro e aiuto che date.
ho un figlio disabile e vorrei assumere un ragazzo dal egitto , mio figlio si trova molto bene e lo vuole vicino,il problema è che amico di mio figlio ha un contratto di lavoro scaduto e non sia mai presentato per fare la richiesta di permesso di soggiorno(mi riferisco entro 8 giorni dall ingresso in italia) questo non è stato possiblie xchè la persona che ha chiesto nulla osta non era mai rintracciabile.
Adesso io domando a voi se con il flusso 2009 è possibile rifare la domanda di nulla osta or mettere in regola,grazie
salve mi chiamo rachid ma ancora non sie satanchasti per aprire una sanatoria per les calandistini marone et altra scodra bastarada di merda voliamo una sanatoria et basata
ciao e complimento sergio! perche’ lei ovviamento si e’ impegnato a capire l’universo dei immigrati clandestini , cosa che non hanno fatto i governanti italiani chuisi nelle loro aule lontano della realta’ a bombardarci di leggi e decreti che sfiorano il ridiculo soltanto perche si sono persi nelle loro politiche d’immigrazioni senza volerlo ammettere. Sono senegalese , da 7 anni in italia nel irregolarita’, tuttavia ho sempre lavorato in nero il mio datore di lavoro mi vole tanto bene ha provato di tutti modi per regolarizzarmi in vano. A volte ce l’ ho con me di aver scelto di capitare in italia dove l’etichetta di immigrato ( clandestino o no ) ti toglie tutta forma di dignita’ umana. Meno male che ci sono voi , ben tanti italiani che pensano diversamente e’ che ci danno la forza per far ce la. grazie
Domanda diretta e concisa, spero di riceverne risposta: come regolarizzare una persona che vive qui clandestinamente? Se tornasse nel suo paese e rientrasse regolarmente….sarebbe possibile? Qlcn mi sa dare delle dritte precise e dettagliate?
Cosa dire che i politici fanno sempre come gli pare e un tornaconto loro non anno di questi problemi , e non si può giocare con la vita di persone che nel loro paese anno dei problemi Qui vengono trattati come animali e per cosa poi per avere una vita migliore . Siamo nati liberi ma moriremo come schiavi. Grazie ciao