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Archive for marzo 2008

antiraz.jpg La Rete Nazionale Antirazzista era un cartello di associazioni di volontariato, organizzazioni sindacali e gruppi locali, attivo nella seconda metà degli anni ’90. Ha svolto un ruolo fondamentale in quel periodo, perchè ha dato – per la prima volta in Italia – voce e rappresentanza politica a una miriade di piccole e significative esperienze locali. Ha formato un’intera generazione di militanti, volontari e studiosi dell’antirazzismo, costruendo un linguaggio comune tra persone e gruppi che operavano in territori diversi. Eppure, quella esperienza è stata sostanzialmente dimenticata. Moreno Biagioni, in questo articolo pubblicato sulla rivista “Guerre e Pace”, ne ha scritto una breve storia. Eccola.

Spesso pezzi di storia, o, più modestamente, di cronaca (di quella cronaca che dovrebbe servire a ricostruire la storia) del nostro recente passato vengono completamente ignorati o rimossi. Si tratta, in genere, di pezzi ritenuti privi di importanza, perchè non hanno protagonisti famosi o magari escono dai consueti schemi in cui vengono racchiusi gli avvenimenti politici e sociali. L’esperienza della Rete Nazionale Antirazzista (1995-1998) rientra appieno in questa categoria – della memoria “desaparecida” – e ritengo perciò che valga la pena di ricostruirla, seppure per sommi capi e con il rischio di qualche dimenticanza ed errore (a cui altri che furono partecipi di quelle vicende possono ovviare). Ne possono nascere riflessioni utili anche per l’oggi. (altro…)

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votostranieri.jpg Visto che si è riaperto proprio in questi giorni un dibattito sul diritto di voto agli immigrati, ripubblico un mio vecchio testo, elaborato per Africa Insieme e per Rebeldia, in cui ripercorrevo la storia del dibattito italiano sul diritto di voto ai migranti. Al testo originario ho aggiunto una serie di link a documenti, convenzioni internazionali, disegni di legge e sentenze, per aiutare chi lo vorrà ad approfondire il tema. La narrazione degli eventi si ferma al 2006, e quindi non parla degli interventi del Governo Prodi: non l’ho aggiornata perchè, purtroppo, l’esecutivo uscente non ha modificato la situazione, e le cose sono rimaste grosso modo com’erano…

Di diritto di voto agli stranieri si parla ormai da molti anni. Le prime richieste in questa direzione provengono dalle file del “movimento antirazzista” di fine anni ’80 e inizio anni ’90: l’elettorato attivo e passivo per gli stranieri residenti figura già nella piattaforma della “Convenzione Nazionale Antirazzista”, organizzata dal variegato mondo delle associazioni e delle comunità migranti nel Dicembre 1989 (vero e proprio atto di nascita, almeno in Italia, di un movimento per i diritti sociali e civili degli stranieri). (altro…)

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faso.jpg Un articolo di Giuseppe Faso, sull’uso (e l’abuso) dei sondaggi di opinione. Il sondaggio non è uno specchio delle percezioni collettive: ne è, piuttosto, una sorgente.

A giudicare da un sondaggio, parrebbe che – dopo l’ultima campagna di stampa – per il 42% degli italiani gli immigrati siano dei ladri. Inoltre, tre italiani su dieci ritengono che l’attività usuale degli stranieri sia lo spaccio, il 17 per cento la rapina e l’11 per cento lo stupro. (altro…)

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mcc.jpg Geritol è il nome di un integratore minerale e vitaminico molto diffuso negli Stati Uniti, prodotto da un’importante multinazionale farmaceutica. La sua fama si deve, tra l’altro, ad alcuni spot televisivi di cattivo gusto. Uno di questi, trasmesso negli anni ’70, mostra un uomo che vanta le illimitate energie della moglie, tutta dedita ai doveri coniugali: pulire casa, cucinare, lavare i piatti… Alla fine, l’uomo conclude soddisfatto: “mia moglie, penso che la terrò” (my wife, I think I’ll keep her). Lo spot è rimasto famoso, quasi proverbiale: un po’ come da noi “nuovo? no, lavato con Perlana”, che non è più trasmesso da tempo, ma che tutti conoscono e continuano a citare. All’inizio degli anni ’90 Mary Chapin Carpenter, cantautrice tra le migliori della scena statunitense, scrive una canzone che rovescia il senso della frase: “lui pensa che se la terrà” (he thinks he’ll keep her). Lo pensa, ma non è vero. Perchè la mogliettina, che magari decide con la sua testa, potrebbe un giorno cambiare idea… (altro…)

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ospemigra.jpg Ricevo e pubblico un articolo di Fulvio Vassallo Paleologo, che descrive in modo dettagliato la situazione attuale del diritto alla salute per i migranti.

Gli allarmismi sulla presenza degli immigrati, e tra questi in particolare degli irregolari, in Italia, il pericolo paventato che – incrementando la spesa pubblica – si pregiudicherebbero le compatibilità economiche imposte dall’Unione al welfare europeo, incidono in modo sempre più pesante sull’accesso alle cure mediche, ancorché continuative, da parte degli immigrati irregolari e si sono ulteriormente estesi dopo l’ingresso dei nuovi paesi dell’Europa orientale nell’Unione Europea. Eppure non si può dire proprio che si sia verificato il temuto “effetto invasione”, dopo l’apertura delle frontiere ad est, con la Slovenia ad esempio, a fronte della emersione dei cittadini romeni e bulgari prima in condizioni di irregolarità, mentre dopo gli accordi firmati dall’Italia a Tripoli con la Libia, lo scorso 29 dicembre, si sta assistendo ad una ulteriore esternalizzazione dei controlli di frontiera e dei dispositivi di arresto, con pattuglie miste, e con la pratica generalizzata della detenzione amministrativa (anche nei paesi di transito). Gli arrivi degli immigrati irregolari da sud sono in calo, malgrado le partenze “mirate” utilizzate periodicamente dalla Libia per tenere alto il suo potere di ricatto sull’Italia. (altro…)

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veltruska.jpg Con l’avvicinarsi della campagna elettorale si moltiplicano, in rete, i manifesti di propaganda “taroccati”, rifatti in versione satirica. Segnalo quelli che mi sono sembrati più divertenti…

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carta.jpg Sul numero 10 del Settimanale “Carta” è stato pubblicato un lungo dossier di Giuliano Santoro sull’esperienza di Rebeldia a Pisa. Eccolo: si intitola “Pisa di sotto”

Il quartier generale dell’Altracampagna di Pisa è una stanza al secondo piano del Laboratorio Rebeldìa. Una parete è ricoperta da una grande mappa della città.
Proprio mentre i partiti sono impegnati nei riti della campagna elettorale, un grosso numero associazioni ha lanciato l’Altra campagna per rappresentare «la città che non c’è». Il 13 e 14 aprile, oltre che per le elezioni politiche, si vota anche per eleggere il sindaco. La Sinistra non solo non è riuscita ad allearsi con il Partito democratico, che, strafavorito, candida l’ex segretario dei Ds toscani, Marco Filippeschi, ma si presenta divisa. Da una parte c’è il Pdci, che candida il consigliere comunale uscente Sandro Modafferi, dall’altra la Sinistra Arcobaleno mutilata, che ha candidato Carlo Scaramuzzino.
Bisogna guardare la cartina, per seguire il filo dei racconti e vedere materializzarsi «la città che non c’è» evocata dai promotori dell’Altracampagna. «I partiti non hanno una visione complessiva della città – spiega indicando la mappa Sergio, di Africa Insieme, storica associazione di e per i migranti – Per la gran parte sono apparati, non sono un’espressione di intelligenza collettiva. Ce ne accorgiamo, ad esempio, da come ci guardano con occhi spalancati quando gli ricordiamo i dati sull’inesistente ‘emergenza sicurezza’ di cui parlano». (altro…)

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femeie.jpg Recentemente mi è stato chiesto di scrivere, per la rivista dell’ANCI regionale “Percorsi di Cittadinanza”, un commento sul decreto flussi in Toscana. Lo spazio era breve, e le riflessioni che ho fatto sono state necessariamente sintetiche. Su questo blog propongo una versione più completa, in cui cerco di spiegare che cos’è il “decreto flussi”, come (non) funzionano i meccanismi di regolarizzazione dei migranti irregolari, e fornisco alcuni dati sulla situazione in provincia di Pisa e a livello regionale. Chi già conosce, più o meno, il funzionamento dei flussi può saltare la prima parte e leggersi la seconda, dedicata ai dati locali. L’articolo originale è stato pubblicato sul numero 3/2008 della rivista, scaricabile online dal sito dell’ANCI.

Attenzione: per informazioni più aggiornate su questo argomento clicca qui

Che cos’è il decreto flussi

Il decreto flussi è l’atto normativo con il quale il Governo stabilisce ogni anno quanti stranieri possono entrare in Italia per lavoro. (altro…)

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faso.jpg Giuseppe Faso sulla nota favoletta della “sicurezza percepita”….

La Guida al Pacchetto per la Sicurezza pubblicata dal Ministero degli interni consta di venti paginette. Ne raccomando caldamente la lettura a quanti siano in grado di resistere all’angoscia dell’inefficacia programmata e all’uso grottesco di figure retoriche tipiche di consimili prodotti. Si veda l’uso fitto della litote, che ricorda pagine esilaranti di Gadda scritte sotto l’ironica veste di Norme per la redazione di testi radiofonici: “non infondata”, “non univoci”, “non senza”, “non può non”, “non esclude”, “non inferiore”, “non immediata”, ecc. C’è di che provare insicurezza esistenziale e linguistica, ma questa è la prosa del ministero. Non manca, certo, la sintonia con il senso comune prevalente tra politici e gazzettieri. Anzi, ci sono sintomi rilevanti di convergenza, come sulla nozione della Percezione e la convinzione che la gente si sposti Per delinquere. (altro…)

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diarionando.jpg Non so se ha seguito il mio consiglio, o ha fatto di testa sua: comunque, il mio amico Nando Sigona, che si trova attualmente in Kosovo, ha deciso di pubblicare sul suo blog un vero e proprio “diario di viaggio”. Ecco la cronaca dell’arrivo, e delle prime impressioni “dal vivo” sul paese balcanico (che Nando, comunque, conosceva già bene). Un articolo di prossima pubblicazione su Napoli Monitor.

«Mirë se vini në Republikën e Kosovës» [benvenuti nella Repubblica del Kossovo], lo striscione incornicia l’ingresso dell’area controllo passaporti dell’aeroporto. Sono arrivato a Pristina ad inizio marzo, quando l’euforia e la sbornia della festa d’indipendenza erano scemate e l’inquietudine per la reazione serba si era in parte placata – anche se poi le dimissioni del governo Kustunica e le annunciate elezioni anticipate in Serbia hanno smosso di nuovo le acque. (altro…)

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sinti.jpg I “Sinti” sono uno dei tanti gruppi in cui si suddivide l’universo dei Rom: si tratta di piccole comunità, tutte di cittadinanza italiana, che abitano da decenni – e in molti casi addirittura da secoli – nel nostro paese, svolgendo spesso l’attività di giostrai. Confinati, come gli altri gruppi Rom, nei “campi nomadi”, hanno tentato di uscirne con le proprie forze, acquistando piccoli terreni agricoli e collocandovi le proprie roulotte o le proprie case mobili. Una legge urbanistica di qualche anno fa rende illegali queste sistemazioni abitative, e rischia di far tornare queste persone nei “campi nomadi” da dove faticosamente erano uscite. Pubblico qui una piccola inchiesta su questo fenomeno condotta da Sucar Drom, e inviatami dall’amico Carlo Berini.

In Italia moltissime famiglie Rom e Sinte (in prevalenza: Sinti Piemontesi, Estrekarjia, Lombardi, Veneti, Teich, Gackane, Emiliani e Marchigiani; Rom Harvati, Lovara e Abruzzesi), hanno superanto le logiche segreganti, discriminanti e assistenziali proprie dei cosiddetti “campi nomadi”, acquistando dei piccoli appezzamenti o terreni agricoli, dove vivono con le proprie abitazioni: le roulotte e le case mobili. Questa tendenza inizia negli anni Ottanta ed esplode in un decennio. Centinaia di famiglie, con enormi sacrifici economici, acquistano terreni agricoli di circa 1000 mq. In particolare questa tipologia abitativa è propria dei Sinti Italiani, il più numeroso tra tutti i gruppi presenti in Italia di cui è stimata una presenza di circa 30/40.000 persone. (altro…)

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Questa è God Bless America (Dio benedica l’America), canzone scritta nel 1918 da Irving Berlin, ed eseguita da Kate Smith: un pezzo, retorico e nazionalista, che andava molto di moda tra la fine degli anni ’30 e l’inizio dei ’40 (Celine Dion ne ha rifatto una versione all’indomani dell’attentato alle Torri Gemelle). Woody Guthrie, cantastorie popolare attivo in quello stesso periodo, raccontò una volta che, stufo di sentire questo pezzo diffuso in continuazione alla radio, pensò di scrivere una specie di contro-canzone. Nacque così God blessed America for me (“Dio ha benedetto l’America per me”), oggi conosciuta come This Land is your Land (“questa terra è la tua terra”): divenuta con questo titolo il vero e proprio “inno popolare” degli Stati Uniti, cantata e conosciuta da tutti, anche da coloro che non hanno mai sentito parlare di Woody Guthrie… (altro…)

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esp2.jpg “Gli stranieri arrivano qui e nessuno li ferma”, “ci vorrebbero più espulsioni, ma lo Stato sta a guardare”, “dobbiamo rimandarli a casa loro”… Quante volte abbiamo sentito frasi del genere, nei discorsi comuni, ma anche sulla stampa, alle trasmissioni televisive, in dibattiti e conferenze. Ripetute in modo acritico da giornalisti, politici, opinion-makers, conduttori di talk-show e qualche volta persino da raffinati intellettuali, temporaneamente prestati alla chiacchiera da bar.

Proviamo a mettere tra parentesi la naturale repulsione che suscitano (almeno a gente come me) discorsi del genere, e poniamoci una domanda: ammesso e non concesso che gli immigrati sono troppi, o che in Italia arriva troppa gente “indesiderabile” (delinquenti, fannulloni, criminali ecc.), davvero le espulsioni sono una terapia utile, efficace, sensata? Quanti sanno che, negli ultimi venti anni, lo Stato ha speso somme ingenti per le cosiddette politiche di contrasto all’immigrazione clandestina e che, nello stesso arco di tempo, le forze di polizia non sono riuscite ad allontanare più del 13% dei migranti irregolari? Proviamo allora a guardare i dati più da vicino, e a riflettere meglio. (altro…)

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nando.jpg Il mio amico Nando Sigona, attivista per i diritti umani, studioso (serio: uno dei pochi…) di Rom e Sinti, e buon conoscitore delle società balcaniche, sarà in Kosovo per i prossimi tre mesi. Essendo anche un appassionato di fotografia, ha provato a mettere queste cose insieme: così, ha aperto un blog dove saranno pubblicate le sue “cartoline” dal Kosovo. “Commenti e visite fugaci”, scrive al suo indirizzario e-mail, “sono le benvenute”. Personalmente, comincio con un commento: conoscendo la serietà, il rigore e l’onestà intellettuale di Nando, mi piacerebbe trovare nel suo blog non solo le immagini e le foto, ma anche il suo “diario di viaggio” scritto. Potrebbe diventare, nel suo piccolo, uno strumento di conoscenza di ciò che si muove in quel travagliato angolo di Europa: e ci aiuterebbe a capire cosa succede, visto che la stampa “ufficiale” poco dice, e poco fa capire. Vi invito a visitare il suo blog anche e soprattutto per questo: oltre che per “ricambiare il favore”, visto che il mio blog compare tra i suoi link…. Buon viaggio Nando. Qui sotto, qualche foto presa dal blog: ma per vederle tutte dovete visitare il sito all’indirizzo http://nandosigona.wordpress.com/

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faso.jpg  Ancora un articolo di Giuseppe Faso, uscito sull’ultimo numero di Percorsi di Cittadinanza, rivista della Consulta Regionale ANCI per l’Immigrazione. Un verbale dei carabinieri – da me segnalato a Giuseppe – senza capo nè coda. C’è un rumeno al supermercato e la gente chiama le forze dell’ordine. Anzi: a seguito della presenza di un rumeno la gente chiama; i carabinieri, a seguito della segnalazione, prontamente accorrono. Ma a seguito di che? Non è successo niente e tutti si agitano. Le conseguenze grottesche dell’allarme sicurezza…

“Oggetto: verbale di perquisizione personale ai sensi dell’art. 352 comma 1 del cpp operata a carico di (…). Il giorno 22 del mese di Dicembre 2007 alle ore 10.20 in ZZZ, all’esterno del supermercato QQQ sito in questa Via YYY, i sottoscritti Ufficiale ed Agente di P.G. Mar. XY e Carabiniere Scelto YZ, danno atto che a seguito della presenza del cittadino romeno in questa Via YYY, danno atto a chi di dovere che a seguito della segnalazione della presenza del cittadino romeno da parte di personale dipendente del predetto supermercato, hanno proceduto di iniziativa alla perquisizione del soggetto, in quanto lo stesso alla nostra vista tentava di allontanarsi dal posto con passo veloce. Il sig. xxx, preliminarmente veniva avvertito della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia o da altra persona di fiducia, purchè prontamente reperibile ed idonea a testimoniare ad atti del procedimento, lo stesso ha rinunciato a tale facoltà. (…)”. (altro…)

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zigan.jpg Si parla molto in città delle cosiddette baraccopoli: poveri insediamenti di baracche e tende, abitati da cittadini stranieri che versano in condizioni di grave marginalità abitativa. Il termine baraccopoli è in realtà improprio, perchè con questa parola si indicano generalmente campi di grandi dimensioni – vere e proprie “città di baracche”, appunto – mentre una delle caratteristiche del territorio pisano è proprio la ridotta entità di gran parte degli insediamenti. A detta di politici, amministratori e quotidiani locali, i campi in città sarebbero notevolmente cresciuti, fino a diventare negli ultimi anni un vero e proprio problema di ordine pubblico e di pacifica convivenza.

Ma le cose stanno davvero così? Davvero vi è stato un rilevante incremento delle presenze? Ho provato a verificarlo prendendo in esame la serie storica dei censimenti sui campi nomadi, effettuati tra il 1988 e il 2007: e i risultati, per la verità, hanno sorpreso anche me. Proviamo ad analizzarli.
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veltroni.jpg Primo Novembre 2007. I quotidiani riportano la notizia dell’aggressione, a Roma, di Giovanna Reggiani da parte di un cittadino romeno. Veltroni usa parole chiarissime: il problema è l’eccessiva presenza di rumeni, dopo l’ingresso della Romania in Europa siamo senza difese, arrivano e non possiamo allontanarli. Ci sarebbe da riflettere sulla criminalizzazione di 500.000 immigrati rumeni a fronte di un caso di violenza, ma lasciamo correre e diamo la parola a Veltroni. “Con la decisione di non avere una moratoria come in altri paesi, si è consentito un flusso enorme di immigrati”. Fermiamoci qui per un attimo e facciamo un po’ di chiarezza. (altro…)

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