Mentre il Parlamento Europeo condanna l’Italia per le discriminazioni e le violenze contro i Rom, in Italia si continuano a citare casi di bambini «rapiti dagli zingari». Cosa ci dicono i dati ufficiali? Una piccola inchiesta, condotta sulla base delle notizie fornite dalla Polizia di Stato.
«Ogni anno, le numerose denunce di minori scomparsi che arrivano alle Forze di Polizia destano sconcerto e preoccupazione nell’opinione pubblica. In realtà il fenomeno, se pur da tenere sotto osservazione e controllo, va ridimensionato alla luce di una attenta lettura dei dati a disposizione». Chi scrive queste righe non è un rappresentante dei Rom, nè un pericoloso «buonista» nascosto nella sede di qualche sciagurata organizzazione umanitaria: è la Polizia di Stato, che ha aperto un apposito sito per documentare i casi di bambini scomparsi (le righe citate sopra le trovate in questa pagina). Vediamo più da vicino i dati delle forze dell’ordine.
«Circa l’80% dei bambini che “scompaiono”», spiega la Polizia, «rientrano nella categoria dei cd. allontanamenti volontari o delle sottrazioni operate dai genitori stessi. Sono, cioè, minori che, per svariati motivi, decidono di lasciare l’abitazione familiare o la comunità cui sono affidati».
Addentriamoci nei dettagli. Accade spesso che un bambino, o un adolescente, «scappi» volontariamente dalla propria famiglia di origine: può trattarsi di una «fuga d’amore», della volontà di abitare con altri parenti diversi dai genitori, di una «ragazzata» o quant’altro. In questi casi, il minore viene «ritrovato» dalla Polizia, e riportato nella famiglia di origine: il bambino, allora, non viene più classificato come «scomparso» e la segnalazione, per usare il gergo delle forze dell’ordine, viene dichiarata «non più attuale».
Una seconda tipologia sembra altrettanto frequente, e riguarda da vicino i Rom. Molti bambini vengono «prelevati» dai campi nomadi – a seguito di segnalazioni al Tribunale per i Minorenni da parte degli assistenti sociali o della stessa polizia – e portati in appositi centri di accoglienza. Lo si fa, in teoria, per il loro bene – «nel superiore interesse del minore», recita la legge – ma i bambini, ingrati, non apprezzano l’interessamento delle istituzioni, e scappano dai centri di accoglienza. Sentiamo ancora cosa dice la Polizia: «le “fughe” dalle comunità caratterizzano, in particolar modo, i bambini delle famiglie nomadi che, non riuscendo ad adattarsi alla nuova vita comunitaria, scappano dall’istituto per tornare presso le famiglie di origine». I lettori abituali di questo blog sapranno che l’europarlamentare Viktória Mohácsi ha documentato casi di bambini affidati al Tribunale per i Minorenni, e divenuti poi irrintracciabili: come dire che non sono i Rom a rapire i «nostri bambini», ma siamo noi a portar via i «loro». Ma, poichè una parlamentare di origine Rom potrebbe risultare «sospetta», rimaniamo ai dati ufficiali.
La Polizia di Stato ci spiega che l’80% dei casi di minori scomparsi riguarda queste due fattispecie: allontamenti volontari dalle famiglie o «fughe» dai centri di accoglienza. In entrambi i casi, nel giro di breve tempo (meno di un anno) succede che la segnalazione di un bambino scomparso viene archiviata e dichiarata «non più attuale». Resta il 20%: un dato che, spiegano ancora le forze dell’ordine, «è destinato a decrescere ancora, perché non è infrequente che il minore allontanatosi volontariamente decida, anche a distanza di tempo, di farsi nuovamente vivo con la famiglia». Tra l’altro, aggiunge ancora la polizia, «spesso, nel momento in cui un figlio torna a casa, i familiari, comprensibilmente felici per il rientro, dimenticano di informare le Forze di Polizia». I casi effettivi di minori irrintracciabili, dunque, si riducono a cifre assai modeste, probabilmente dell’ordine del 10%.
Se poi non ci limitiamo alle dichiarazioni della Polizia di Stato, ma guardiamo i dati ufficiali sulle segnalazioni di minori scomparsi negli ultimi anni, scopriamo una cosa molto interessante: nel 2006 e nel 2007, più del 75% delle segnalazioni (il 75,4% nel 2006, il 76,5% l’anno successivo) riguarda minori stranieri. A perdersi nel nulla non sono dunque i bambini «italiani», ma quelli stranieri: quanti di questi sono Rom? Il dato, ovviamente, non viene fornito, perchè non è possibile fornirlo: all’anagrafe, o sul permesso di soggiorno, le persone sono registrate come «italiane» o «straniere» a seconda della loro cittadinanza, mentre – per fortuna, verrebbe da dire – l’Italia non prevede censimenti etnici da cui si possa ricavare l’appartenenza di un individuo ad una minoranza etnico-linguistica.
Questi dati, mi pare, ci restituiscono un quadro ben diverso da quello delle campagne allarmistiche di questi giorni. Eppure, sul sito di un’associazione che tutela i genitori dei bambini scomparsi si legge che «il Commissario Straordinario per le persone scomparse Dr. Rino Monaco si è ricreduto sulle leggende metropolitane», e ha dichiarato: «I casi di rom che rubano bambini non è affatto leggenda. È un fenomeno che esiste eccome». Tralasciamo l’incerta grammatica attribuita al commissario (i casi – al plurale – di rom che rubano bambini non è affatto – al singolare – leggenda), e andiamo al sodo. Il sito ci propone un link che dovrebbe fugare ogni dubbio. Si tratta di un articolo de «Il Giornale» – fonte non esattamente super partes – nel quale vengono riportate le dichiarazioni del Commissario. «Sì, il caso della bambina di sei mesi salvata per un soffio dalla zingara riapre certamente scenari inquietanti», spiega. Il giornalista lo incalza, chiede spiegazioni, e l’intervistato si cimenta negli esempi: «Per i casi di Angela Celentano e Denise Pipitone le piste dei nomadi sono state prese molto sul serio. Sono state fatte prove biologiche, esami di Dna, ricerche in vari campi nomadi. Ma per il momento, per il caso della Pipitone l’ipotesi degli zingari sta perdendo peso. Detto questo i casi di rom che rubano bambini non è affatto leggenda. È un fenomeno che esiste eccome».
E siccome queste dichiarazioni sembrano un po’ contraddittorie – i casi esistono eccome, però il Commissario non è in grado di fare nemmeno un esempio – sono andato a leggere l’ultima relazione semestrale sul fenomeno delle persone scomparse, allestita proprio dal Commissario per conto del Ministero degli Interni. Nella relazione si parla di Rom in un solo caso (a pagina 6, in fondo), che riguarda non i bambini «italiani» rapiti dagli «zingari», ma proprio i minori Rom irrintracciabili, la cui scomparsa può essere ricondotta a fatti delittuosi [ulteriore documentazione sul fenomeno delle persone scomparse si trova nell’apposita pagina sul sito del Ministero dell’Interno]. Sempre nella relazione semestrale leggiamo, a pagina 7: «L’approfondimento dei dati ha messo, comunque, in evidenza che, anche per i minori, la motivazione più ricorrente è data dagli allontanamenti volontari (ovviamente per gli adolescenti), mentre non risulta attivato alcun procedimento giudiziario sul fenomeno della tratta di minori venduti per scopo di traffico di organi nel nostro Paese». Questo per sfatare un altro mito che di tanto in tanto circola nei discorsi comuni…
In compenso, il Commissario ha censito un numero rilevante di casi – 136 nel solo anno 2007 – di «minori vittime del reato di “sottrazione di persone incapaci” ad opera di un genitore o di un congiunto» (sempre pagina 7). Il che dimostra ancora una volta – semmai ce ne fosse bisogno – che violenze e rapimenti contro i bambini non sono dovuti a «mostri» venuti da fuori (gli stranieri, gli zingarii, i pedofili e quant’altro) ma hanno a che vedere con dinamiche intrafamiliari: come le violenze sulle donne, il 70% delle quali sono compiute da mariti, amanti, fidanzati e familiari…
Ce n’è abbastanza, mi pare, per sfatare le leggende di questi giorni. E per prendere in considerazione, una buona volta, le accuse che ci vengono mosse da quei sovversivi dell’Europarlamento…
si commenta da se.
potrebbe essere interessante il confronto di questi dati con quelli relativi a morti e feriti a seguito di incidenti stradali e chiedersi se “l’emergenza sicurezza” non riguardi invece il nostro traffico automobilistico
frank-milano
[…] Ma soprattutto non vorremmo essere noi a farvi notare che gli stessi dati della polizia confermano che il fatto che i Nomadi rubino i bambini è una leggenda metropolitana. Se volete, andate a leggere qui: https://sergiobontempelli.wordpress.com/2008/05/21/bambinirapiti/ […]
[…] Ma soprattutto non vorremmo essere noi a farvi notare che gli stessi dati della polizia confermano che il fatto che i Nomadi rubino i bambini è una leggenda metropolitana. Se volete, andate a leggere qui: https://sergiobontempelli.wordpress.com/2008/05/21/bambinirapiti/ […]