A quale «razza» appartevano gli italiani emigrati in America, a cavallo tra XIX e XX secolo? Erano bianchi o «negri»? Il colore della pelle non lascerebbe dubbi: gli italiani sono bianchi, lo sono sempre stati e naturalmente lo erano anche allora. Eppure scienziati sociali, uffici pubblici e autorità di polizia ebbero più di una perplessità sulla classificazione degli italiani. Le «diversità» – ieri razziali, oggi culturali ed etniche – sono spesso il prodotto di costruzioni sociali e di strategie politiche.
«Gli italiani sono bianchi»? Se torniamo indietro di qualche decennio, scopriamo che la risposta a questa domanda appare a molti tutt’altro che ovvia. Alla fine del XIX secolo, in particolare, il gruppo di antropologi positivisti raccolti attorno a Cesare Lombroso, Giuseppe Sergi e Alfredo Niceforo si convince dell’inferiorità razziale dei meridionali: così, mentre gli italiani del Nord discenderebbero da una «razza ariana» superiore, quelli del Sud avrebbero origini africane…
I meridionali sarebbero cioè quasi-negri: e per questo – ovviamente, dicono gli antropologi di quest’epoca – di razza inferiore. Non si tratta – si badi – di innocue controversie tra intellettuali rinchiusi in qualche aula universitaria: negli stessi anni, L’Illustrazione Italiana – prestigiosa e popolare rivista illustrata – invia i propri giornalisti nel “profondo Sud”, in visita ai selvaggi. «Per i campi ove interrogai parecchi contadini», spiega un cronista in un numero del 1893, «non trovavo che tipi spiccatissimi di derivazione africana» [citato in Thomas A. Guglielmo, “Nessuna barriera del colore”. Italiani, razza e potere negli Stati Uniti, in J. Guglielmo e S. Salerno, Gli italiani sono bianchi? Come l’America ha costruito la razza, Il Saggiatore, Milano 2006, pag. 50].
Nel frattempo, i flussi di emigranti diretti verso gli Stati Uniti cominciano a modificarsi sensibilmente, e il mezzogiorno diventa il principale serbatoio di manodopera italiana. Oltreoceano, le autorità sono preoccupate, perchè gli italiani sono – notoriamente, si dice – potenziali delinquenti. E i meridionali fanno più paura, sembrano più selvaggi e incontrollabili. Così, già dal 1899 il Bureau of Immigration comincia a registrare gli italiani in base alla loro appartenenza razziale: da una parte i «settentrionali» che – per la gioia di Umberto Bossi – vengono classificati come «celtici» (!) -, dall’altra i «meridionali» cui invece viene affibbiata l’etichetta di «iberici» (!!). Un autorevole rapporto della Immigration Commission spiega, nel 1911, che i meridionali sono «emotivi, impulsivi, molto fantasiosi e privi di senso pratico», e soprattutto «scarsamente adattabili a una società fortemente strutturata» [T.A. Guglielmo, cit., pag. 50]. Sembra di sentire certi autorevoli esponenti politici di oggi, quando parlano di zingari o di rumeni…
Nel 1910, il Chicago Tribune invia nel Sud Italia un cronista d’eccezione, un antropologo: uno, insomma, che di razze inferiori se ne intende. Si chiama George A. Dorsey e visita un po’ tutte le regioni italiane, purchè si trovino a Sud di Roma. Dopo cinque mesi, l’illustre viaggiatore si convince non solo dell’inferiorità razziale dei malcapitati meridionali, ma persino delle loro «ascendenze negroidi».
Insomma, la bianchezza degli italiani, in questo periodo, è un fatto tutt’altro che scontato: le testimonianze citate ci dicono che sulla questione ci sono dubbi, perplessità, discussioni. Eppure – spiega T. A. Guglielmo – «malgrado queste importanti testimonianze, non bisogna porre eccessiva enfasi alla precarietà dello status relativo al colore degli italiani. I dubbi sul colore non portarono mai a collocare gli italiani tra i non-bianchi in modo sistematico e prolungato» [T. A. Guglielmo, cit., pag. 53]. Nel ferreo sistema razziale americano, gli italiani finiscono, certo, per essere discriminati, esclusi: ma in quanto bianchi, non in quanto negri. Il che significa che, all’interno della gerarchia razziale, gli italiani non hanno mai occupato l’ultimo gradino. Per loro fortuna.
Eppure, le curiose affermazioni circa il carattere «negroide» degli italiani dimostrano che l’evidenza somatica – essere bianchi o scuri di pelle – è, in larga misura, il prodotto di strategie socialmente costruite. Un esempio tipico della costruzione dell’evidenza è il cosiddetto «naso adunco» delle razze semite. Gli ebrei sono, dal punto di vista fisico, indistinguibili dagli «ariani»: eppure gli antisemiti vedevano il naso adunco in ogni ebreo. «Se l’altro dominato, inferiorizzato, discriminato (o inferiorizzabile e discriminabile) è del tutto simile al “noi”», spiega Anna Maria Rivera, «gli si attribuisce il naso adunco come tratto somatico che accomunerebbe l’intero gruppo cui appartiene o a cui è ascritto. Da allora in poi tutti vedranno il naso adunco in ogni individuo appartenente o ascritto a quel gruppo. La stessa percezione delle differenze somatiche è infatti influenzata dalla cultura, dall’ideologia e dal pregiudizio» [Rivera, A.M., Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in Italia, Derive e Approdi, Roma 2003, pagg. 16-17].
Oggi, nessuno parla più di «razze» in senso biologico e genetico. Ma molti sono convinti dell’irriducibile diversità – e, qualche volta, della pervicace inferiorità – di alcune «culture» o «etnie». Tutti sanno, tutti «vedono» che la cultura degli zingari è diversa, arretrata, inferiore, incapace di adattarsi alle regole. Sarà mica come il naso adunco degli ebrei o il carattere negroide dei meridionali?
…ma Nicefero e Sergi erano razzisti di se stessi essendo siciliani?
NON CAPISCO…deve esseci di più nella loro teoria.
Ma non è questione di razzismo…che gli italiani del sud siano più scuri e mediterranei, e molti di loro somaticamente simili agli arabi non è un “teoria razzista” ma è il dire la verità visibile a occhio. D’altronde non è un caso che mentre il resto dell’europa occidentale, nord italia compreso (penisola iberica in parte esclusa) sia stato massicciamente popolato da popolazioni “più nordiche” come possono essere quelle germaniche, celtiche, illiriche,slave (o anche gli stessi antichi latini, prima che si mescolassero alle popolazioni mediterranee di alcune parti della penisola), il meridione d’italia abbia nella sua storia sia stato anche abitato da greci, arabi, etc. Quindi non è che sia razzismo dire che gli italiani del sud hanno spesso un aspetto molto mediterraneo, perchè sono le cose che dicevano nelle città del nord, o negli stati uniti, o in australia (dove con il programma della “white australia” volevano sono immigrati del nord italia). Se quando parliamo delle genti dell’africa nera diciamo che sono “di colore” non si capisce dove stia il razzismo nel dire che molti meridionali abbiano un aspetto “poco europeo” o “poco bianco. Non sono i tratti somatici a fare la persona..
Ludovico,
La verita’ fa male e lei l’ha raccontata in poche parole.
In questo ridicolo paese che è l’italia che si trova in uno strano contenitore che è l’europa, si sono persi di vista certi valori e gli accessori linguistici ad essi collegati.
Aver ragione, come lei ha, temo non serva perche’ siamo e saremo ancora per molto tempo, vittime del pensiero unico,del modernismo a tutti i costi,della liberta’ incondizionata che sfocia nell’anarchia,nella smisurata ed affannosa ricerca del politically correct ecc…..
Dire che in questo stato esistono almeno due nazioni, completamente diverse, nonostante 150 anni di condizionamenti massificanti posti in atto per omogeneizzare il paese, non sembra essere possibile. Lo e’ solo se uno vuole essere preso di mira come razzista, esattamente come chi si ostina oggi a parlare di etnie, come chi ricorda le distinte popolazioni che hanno dato origine al carnevale italia.
In realta’ dovremmo agevolare il corso naturale delle cose, ma non siamo capaci di stimolarlo perche’ siamo noi stessi vittime di questo sistema, che ci ha rammollito e ci ha fatto diventare tutti uguali, dei bravi consumatori di merce ma cattivi difensori dei valori naturali ed autenticamente umani.
Enrico
uno che sogna un nord indipendente ma che si rende conto che i primi a non meritarselo sono proprio i suoi conterranei
Anch’io credo che in questo paese ci siano almeno due nazioni, e sono convinto che l’unità d’italia sia stato un grave errore, le cui conseguenze si sono riversate sopratutto sui meridionali
Io sono un siciliano che sogna una Sicilia indipendente che, a differenza di è convinto che i suoi conterranei se lo meritano (dopo 3000 anni di storia sarebbe anche ora).
W LA SICILIA INDIPENDENTE
L’ultimo periodo del mio messaggio precedente deve leggersi del come segue:
Io sono un siciliano che sogna una Sicilia indipendente che, a differenza di Enrico, è convinto che i suoi conterranei se lo meritano (dopo 3000 anni di storia sarebbe anche ora).
W LA SICILIA INDIPENDENTE.
Scusate il lapsus calami.
veramente, ludovico, al sud ci sono stati i normanni…
cosa c’è di cui soprendersi ? vi sembra che i nord europei (che allora e tutt’oggi sono l’etnia dominante in america) siano uguali agli italiani ??
e non è una cosa che è scomparsa , se cercate su google “italians white” o “italians not white” trovate decine e decine di pagine e forum con discussioni a proposito della discutibile bianchezza degli italiani
per bianco la maggior parte dei nord europei intende persone con pelle bianca-rosea , occhi chari e magari biondi , un tipo che in italia non mi pare che abbondi , neanche al nord
Kranzl ma che ca@@o dici?
Sulla bianchezza dei nord italiani (dalla Toscana in su)nessuano ha mai dubitato,infatti toscani,liguri,lombardi,veneti erano considerati celti in America e accettati tranquillamente.
Il problema dei capelli scuri e occhi scuri non pregiudica la bianchezza,altrimenti molti gallesi e irlandesi sarebbero negri anche loro.Quello che conta e’ il fenotipo e il dna Y che i nord italiani hanno uguale agli inglesi,agl irlandesi etc.(atlanto mediterranei e celti non erano biondi con gli occhi azzurri)
La stronzata del bianco=biondo\occhi azzurri e’ stata fatta circolare dopo la II guerra dagli angloamericani in modo da far desistere chi non lo era(praticamente il 50% degli europei visto che nemmeno i tedeschi sono 100% nordici)da ideologie simil naziste.
Himmler,Gobbels etc erano mezzi mongoli e nessuno ha mai obbiettato della loro bianchezza.Hitler non era il prototipo dell’ariano.
Hitler non dubitava della bianchezza degli italiani e soprattutto dei nord italiani.
Le stronzate che hai detto tu sono tipiche degli immigrati che vogliono sputare sull’Italia o dei coglioni nordisti che intanto hanno le loro biondone accompagnate dai vari Jamhal e Abdhul.
mai madre è bergamasca mora con occhi scuri.
mio padre palermitano 1.88 di altezza biondo occhi azzurri.
Allora ?
La Immigration Commission considerava “South Italy” anche Genova, la Toscana, tutta la penisola tranne parte del Piemonte della Lombradia, del Veneto (il Friuli non era ancora italiano), come si può leggere nel testo ufficiale su archive.org.
Gli Arabi ( o meglio i Berberi) hanno fatto alcune incursioni in sud Italia, ma solo in Sicilia si sono stabiliti per più di un secolo (in Puglia per 40 anni vi fu un califfato, in Provenza rimasero per circa 70 anni, stavano per creare anche un sultanato ma furono scacciato dal contrattacco proveniente dal nord della Francia).
In Piemonte i Saraceni, pur essedo stati infine scacciati, riuscirono a penetrare a tal punto da controllare i passi alpini per più di un secolo (alcuni autori dell’epoca si scagliano contro i piemontesi che accettano di pagare il dazio ai musulmani per commerciare con la Provenza).
X andrea: anche i Longobardi, in verità, soprattutto in Campania, ove c’era Benevento (capitale della Langobardia minor, poi divenuta principato e sopravvissuta di molti secoli a quella Major) a Salerno (che essi rifondarono).
Se Lombroso ha fatto un’affermazione del genere mi fa specie che Torino gli abbia dedicato un museo. I Siciliani sono in gran parte di origne normanna; Milano è stata dominata per secoli dagli Spagnoli.
Italiani tutti matti, arlecchino birichino, di neri ne abbiam già, no ebrei, nè zingari, nè arabi, che il mondo presto tutti loro conquisteran, e presto arriverá pur pure il nostro più grande nemico l’Islam. Addio arlecchino birichino, col burka presto coprifuoco Venezia con moschee, minareti e muezzin, canterem trallallero trallallá. Fine di donne, moda e vita immorale, torneremo di nuovo a vedere tanti colori sulle vecchie passerelle, che il razzismo gli arabi non conobbero, se non fosse per Israele.
Pezzo di terra senza interesse, sangue, violenza e sempre ressa, ma l’Italia canta v’è pace l¡ in Terra Promessa!
Spera solo che tanto rumore tanto fuoco non ci resta, ho scoperto oggi che l’Europa sta nel Mondo! O Cielo immacolato! Non potremo salvarci dall’invasione di zombie neri e affamati? No, no, l’esser umano non lo capirá, poichè sangue nell’ampolla egli verserà, meglio non forse sfruttare il caos un poco piu’ in basso e più in Ià? Storia del capitalismo che v’affonda, disonestà e basse rilevanze, morti sul lavoro, sempre vecchie maestranze, retorica e cecità. Ma Ahimè! Che male è questa gente che ama tanto esser cialtrona e chiaccherona! So che in cuor loro tanta superbia e superiorità vi si annida, che nasconde poi la tanto evidente solitudine e amarezza. Ma non v`é reazione, reazione no! Sporcarsi le mani per i propri diritti, eppure è evidente quanto le poltrone d’oro a lor signori svende!!
Vecchia strofa dice che, cari miei, di doman non v’è certezza, Berlusconi ahimè principio della carenza, carrocci e bandiere verdi, autonomie, regionalismi, presto sangue senza concorrenza.
Gli inglesi del Galles sono di origine celtico – latina. Quelli del sud est di origine anglosassone – normanna. E allora? I tedeschi dell’est sono imparentati con gli slavi, quelli del sud con i latini, quelli dell’ovest con i francesi e quelli della Westfalia – Sassonia sono di origine prettamente germanica. Quindi? GLi italiani del sud e quelli de nord sono diversi come lo sono gli abitanti della Louisiana e quelli dell’Alaska. Questo non gli impedisce di essere tutti orgogliosamente americani. Vogliamo dividere i popoli in base alla loro presenza di melanina nella pelle? E poi chi lo avrebbe detto che vale l’equazione: pelle chiara = razza milgiore? Per gli antichi greci e romani, il barbaro aveva una caratteristica fenotipica molto precisa: pelle chiara e capelli chiari. Questo era associato ad un carattere portato alla violenza gratuita, ad un amore esagerato per le bevande alcoliche ed una predisposizione genetica alla menzogna ed all’inganno (Vedi Arminio a Teutoburgo). Personalmente ho avuto pessime esperienze con gli italiani del nord e molto meno con quelli del sud. Se poi vogliamo distruggere questo ‘carnevale chiamato Italia’, allora…ogni scusa è buona.
Ehm .. gli antichi cinesi gli antichi romani greci egiziani chiamavano gli uomini biondi del nord semplcemente scimmie bionde. La civiltà indiana, quella dei Veda, aveva subito un tracollo per opera dei primitivissimi arii selvaggi ed assettati di sangue come le bestie feroci … sigh.
D’altronde i barbari (o scimmie ) del nord erano molto primitivi e selvaggi ( IN SVEZIA le prime costruzione di pietra nel medioevo, i monasteri, sono state opera dei monaci latini che volevano civilzzare quelle popolazioni estremamente primitive ).. e non hanno certamente gettato le basi della civiltà le insulse mozzarelli scandinave..
Sono castano con gli occhi azzurri. sigh.
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” PELLE NERA”
Paolo Manzelli , pmanzelli@gmail.com, http://www.edscuola.it/lre.html
( nota In previsione della Discussione al Convegno CO.MO.PA -2009 in Firenze. )
http://wikipazia.org/index.php?title=Eventi
ll colore della pelle è stato spesso usato da coloro che si riconoscono come “razzisti” come distinzione fisica utile per definire le razze umane e discriminarle. Di fatto come viene indicato dagli studi sulle etnie di EGOCREANET , (associazione multidisciplinare telematica che ha dato edesione al CO.MO.PA. ( Comitato Mondiale Pan-africanesimo) ,possiamo asserire che “la razza umana e’ una sola”
in : http://www.edscuola.it/archivio/lre/GENEALOGIA%20_mt_DNA.pdf
E bene chiarire che le conclusioni emerse dal progetto genoma (2003) evidenziamo che tutti gli uomini sono identici a livello di DNA. Differenze a livello somatico tra gli individui sono conseguenti al polimorfismo genetico , cioe alla coesistenza di differenti copie del DNA (alleli) ,non perfettamente equivalenti nelle sequenze dei nucleotidi. Pertanto anche le differenze tra fratelli in una stesa famiglia come ed es il colore dei capelli e’ conseguente alla presenza di diverse copie del DNA , la combinazione delle quali determina tutte le possibili variazioni di colore dei capelli. Il polimorfismo è quindi funzione della coesistenza di differenti modalita di “ miscelamento “ genetico degli alleli , che se in una popolazione assume una frequenza superiore all’ 1%, cio significa che quel particolare polimorfismo genetico e’ stato stabilizzato dalle relazioni con l’ ambiente. Variazioni somatiche delle varie etnie umane, che portano ad avere tratti distintivi maggiormente stabili, come il colore della pelle la forma degli occhi , ecc , sono quindi attribuibili ai “polimorfismi genetici “ (1)
Pertanto il colore della pelle deve considerarsi soltanto come una conseguenza dell’ adattamento all’ ambiente dei differenti gruppi etnici , la cui stabilizzazione in gran misura viene a dipendere dalla attivita’ funzionale alle relazioni con l’ ambiente del mt-DNA ( DNA Mitocondriale); quest’ultimo infatti interagisce con la espressione della frequenza di attivita’ dei diversi alleli del n-DNA (DNA -nucleare) (2)
I melanociti sono cellule della pelle ,che contengono i “melanociti” e’ quella di contenere numerosi granuli detti “melanosomi” contengono un pigmento biologico la melanina . Negli africani, i “melanosomi” sono piu grandi , per la maggior esposizione ai raggi UV, e si presentano come particelle fortemente pigmentate da un tipo di melanina , la “eumelanina” , necessaria per proteggere il DNA dal cancro della pelle (melanoma) . La produzione di “eumelanina” si e stabilizzata nelle etnie africane, proprio per proteggere il n-DNA dai raggi UV che hanno maggior esposizione nelle zone equatoriali rispetto alle zone temperate. In altre etnie , i melanosomi sono piu’ piccoli e compatti e producono un diverso tipo di pigmento la “pheomelanina” che corrisponde ai colori della pelle tendenti al giallo ed al rosso.
La funzione di barriera epidermica, nei neri rispetto ai bianchi, comporta che la trasmissione attraverso la cute dei raggi UV (300- 404 nm) è circa del 30% in meno; da cio deriva che la cute nera ha una resistenza elettrica circa doppia rispetto alla cute bianca e cio permette una migliore termoregolazione.
La Pelle Nera deve evidentemente considerarsi una funzione dell’ adattamento genetico all’ ambiente come lo er’ ad esempio l’ adattamento genetico delle popolazioni andine, che vivono sopra i 4000 metri, presenta una elevata concentrazione di emoglobina, per favorire il trasporto di ossigeno nel sangue, la dove l’ ossigeno ad altitudini elevate e piu rarefatto.
La componemte UV della luce del sole, colpendo la cute , favorisce la produzione di “vitamina D”, essenziale ad es. per il metabolismo del calcio nelle ossa. Scarsa luce pertanto significa poca vitamina D, con il conseguente rischio di malattie delle ossa e del rachitismo. Ma anche anche un eccesso di vitamina D, comportando un metabolismo accellerato del calcio ,provoca una diminuite flessibilita delle arterie ed inoltre problemi di indurimento delle massa muscolare del cuore.
In sintesi l’ adattameto genetico all’ambiente, trova una mediazione tra questi due effetti; pertanto la PELLE NERA e’ pertanto conseguenza del fatto che i geni ereditati dal padre e della madre, si presentano sotto forma di vari “alleli” (polimorfismo del DNA) la cui attivita’ viene regolata dal mt-DNA (che agisce come orologio molecolare delle varie vie metaboliche ) che vanno a stabilizzare la produzione del tipo di melanina nelle diverse etnie. Pertanto la diversita del colore della pelle viene a dipendere dalla frequenza di composizione dei diversi alleli, favorita dalla interazione di interscambio di informazione con l’ orologio molecolare del metabolismo (il Mitocondrio). Quanto sopra in natura e’ assai frequente; cosi per esempio , le chiocciole appartenenti ad una stessa razza possono presentare colori e striature diverse a seconda della composizione dei differenti alleli che ne controllano il colore.
In conclusione e bene ricordare che “ le Razze UMANE Non Esistono” (3) e quindi deduciamo che e’ del tutto fuorviante pensare ancora che le diversita del colore dalla pelle, possa essere una dimostrazione della esistenza di razze Umane differenti . Il termine razza e’ quindi unicamente applicabile alla classificazione delle specie animali in zootenia . Infine e’ bene sapere che il ” razzismo” e frutto di una effettiva ignoranza scientifica, sia per scarsa o cattiva informazione, sia per semplice comodo e/o vantaggio economico, esclusivamente basato su un fondamento di evidente gravita morale.
BIBLIO ON LINE
(1)Polimorfismo DNA : http://statgen.dps.unipi.it/courses_file/GdP/04-PolimorfismiGenetici.pdf
(2)DNA-MITO : http://www.edscuola.it/archivio/lre/GENEALOGIA%20_mt_DNA.pdf
(3)http://ehl2000.com/index.php/2008/07/le-razze-non-esistono-le-prove-vengono-dai-gruppi-sanguigni/
Scusami Rickard, ma la storia dei tedeschi del sud imparentati ai latini mi fa morir dal ridere!Ci sei mai stato in Baviera? E comunque ti ricordo che i Latini erano un minuscolo popolo del centro Italia (nordico, prima di mischiarsi alle popolazioni mediterranee limitrofe) che espandendosi ha assogettato le altre popolazioni, a loro volta diventate “latine”. Quindi la latinità era tutto fuorchè qualcosa di etnico.
Comunque tornando alla Germania, questa si carraterizza per un massiccio substrato germanico comune. La Francia ha un comune substrato gallico (le lingue locali sono galloromanze, eccetto il Bretone). La Spagna (col Portogallo) un substrato Iberico. L’Italia che origini etniche comuni ha?? Evidentemente ben poche..Analizzando le lingue locali si note che quelle del Nord Ovest sono molto simili a quelle del Sud della Francia e vengono classificate come Galloromanze. Quelle del Sud invece contengono grecismi e anche influenze arabe.
Gli studiosi di etnie (vedi Madison Grant) hanno sempre classificato le popolazioni del Nord Italia assieme alle limitrofe popolazioni del centro Europa, e quelle meridionali come Mediterranee (assieme agli iberici ad esempio). Persino i genetisti, come Cavalli Sforza (di sicuro non accusabile di “nordismo”) hanno suddiviso l’Italia in grandi aree genetiche rimarcando la similitudine tra il Nord Italia i paesi vicini. E allora??Tutte invenzioni??
Lo sapevate che Cavour (considerato erroneamente uno dei padri dell’Italia attuale) non voleva annettere il Regno di Napoli perchè troppo diverso etnicamente dal Nord?
Lo sapevate che l’Australia con il suo programma governativo della “White Australia” voleva solo immigrati del Nord Italia?
Io ho visitato tutti i paesi d’Europa, ma di differenze “etniche” cosi marcate tra aree dello stesso paese non ne ho mai viste. Persino i diversi paesi nordici o quelli slavi sono meno diversi tra loro da questo punto di vista rispetto a quanto lo siano il Nord e il Sud Italia. E questa differenza è “conosciuta” da tutti gli autoctoni del nord italia, che nel 90% dei casi sanno riconoscere benissimo se qualcuno è di origine meridionale o meno.
Cos’è questo tabù secondo il quale dobbiamo dire che siamo tutti uguali solo perchè ufficialmente tutti “italiani”? Nessuno ha detto che “mediterraneo è brutto” e che si deve essere tutti alti e rosei. Io sono sposato con una ragazza Andalusa, e mi piacciono le ragazze piccole e more, fate voi, ma negare l’evidenza è un’assurdità!
Queste discussioni dimostrano il grande complesso d’inferiorità degli italiani verso le altre culture; che il sud Italia e quindi i meridionali siano diversi più “scuri” o abbiano tratti somatici diversi è un dato di fatto risale alla caduta dell’impero romano e all’ingresso di popolazioni nordiche in Italia, poi con le varie migrazioni anche interne alla penisola le differenza si sono assottigliate, punto.
Il resto è solo politica, gli americani avevano bisogno di manodopera e di convincere la popolazione usa che c’erano “schiavi” e “padroni” e hanno montato tutte queste cazzate sulla razza bianca nordica, alpina o mediterranea, cosi i paraculi anglosassoni si umettavano in cima alla lista e davano l’esempio e gli standard di razza e gli altri sotto a servire, gli stessi primi immigrati tedeschi o scandinavi venivano emarginati poi è stato il momento delle razze meno bianche o nordiche, appunto gli italiani spagnoli greci e cosi via; mentre in tutto questo i veri schiavi e ultimi nella lista rimanevano gli afro-americani, “i negri” che non ostante la liberta concessagli erano i veri schiavi, ancora negli anni 60 non potevano andare a pisciare con gli altri.
Ancora adesso come dimostrano queste discussioni, noi italiani siamo colpiti dal nostro senso d’inferiorità, invece di dire che noi siamo o eravamo considerati inferiori come razza, per poterci sfruttare meglio e dire agli americani che sono delle merde fondate sulle diversità razziali (la favoletta che l’america è un grande miscuglio di razze è una gran stupidaggine, se vai in america vedi che ancora oggi ognuno sta per conto suo, pensate come poteva essere la situazione 40- 50 anni fa o ancora prima), siamo ancora qui a complessarci se siamo bianchi neri o marroni, ma svegliatevi!
P.S. Se ci fate caso ancora desso tramite telefilm o film si usa cercano di mettere in pratica questo meccanismo.
Gli italiani tutti appartengono alla razza umana.
Ogni essere umano risponde personalmente solo delle cose che fa nella sua vita e non per errori o meriti dei suoi avi. Serve altro?
Ciao, sono Siciliano ed ho letto per caso questo blog. Mi dispiace che gli italiani non conoscano ancora la storia della propria nazione. Mi rivolgo soprattuttoa Roberto: guarda che la Sicilia dopo la riconquista normanna (nome dato ai vichinghi della Normandia) è stata ripopolata da gente proveniente da tutto il Tirreno occidentale: Provenzali, Catalani, Aragonesi, Liguri, Toscani e gente proveniente dal resto del Sud Italia. In quel periodo c’è stata anche una forte migrazione lombarda ed ancora oggi ci sono paesi in cui si parlano dialetti di origine gallo-italica (Corleone è una colonia Lombarda). Il siciliano è ormai classificato come lingua Romanza del Sud, cioè una lingua molto più affine all’occitano che all’Italiano. Parole come “piciotto”, “sgarrare” ecc. ecc. sono tipicamente provenzali. Con buona pace di Cavour, passeggiando per le strade di Napoli o Palermo ti capiterà di vedere nei volti della gente tutta la stroria del Mediterrano. Smettiamola con i soliti luoghi comuni: noi del Sud abbiamo in maggioranza sangue greco perchè eravamo Megale Ellades (Magna Grecia) ed è per questo che siamo facilemente riconoscibili dai tratti somatici. Ma questa non è una regola, perchè tra i nostri antenati molti sono arrivati anche dal Nord.
Cari Italiani, ancora con questi dubbi razziali?
Io vengo dalla Puglia e mi considero prima di tutto umana, e poi mediterranea e latina, perche’ queste sono le mie origini.
Vivo ormai da tanti anni all’estero e sono sempre passata per una sud americana che sinceramente non mi dispiace affatto, visto che e’ sicuramente la cultura piu’ simile all’italiana.
La Cultura bianca e’ solitamente affiliata all’americano bianco che parla Inglese.
Ho vissuto in America per tanti anni e dirti che la cultura bianca americana sia simile a quella italiana sarebbe un sacrilegio alla nostra cultura. A parte i tratti somatici che ci distinguono dal bianco americano, il fattore piu’ importante che ci distingue e’ la nostra cultura. La cultura italiana e’ una cultura latina e di conseguenza noi siamo latini.
Se notate gli spagnoli, i greci e gli argentini hanno tratti somatici e indubbiamente una cultura molto simile alla nostra.
Volevo anche sottolinare che la parola “negro” e’ offensiva, si dice nero.
Qualcuno, Loro, Dio… dovrebbe prendere l’umanitá e frullarla a fondo fino a mescolare per bene la gente, peró dalla sera alla mattina no in un milione di anni. Quando la finiremo con queste storie? e come siamo informati sulle nostre origini, africano chi io? ma se ho i capelli rossi? e io allora? sono acheo-gallo-celto-ibericodelnord) da cinquanta generazioni ma figuriamoci…
ho i capelli ricci neri, gli occhi marrone scuro e mi abbronzo facilmente d’estate…ho origini africane? Può darsi, l’Africa non è lontana dall’Italia, la razza mediterranea potrebbe essere frutto del miscuglio di neri con popolazioni più chiare…non ne ho idea, ma sinceramante non me ne frega nulla se sono considerato bianco o nero. Io sono del centro, ma è indubbio che qui ma soprattutto al sud ci siano molte persone con la pelle scura. Quindi?