Il Comune di Pisa, fino a pochi mesi fa all’avanguardia nelle politiche di accoglienza e di inserimento sociale dei migranti, si adegua al clima diffuso in tutto il paese. E, in consiglio comunale, centro-destra e centro-sinistra votano insieme una mozione sulla «sicurezza». Ecco come gli amministratori comunali stanno cercando di smantellare un’esperienza avanzata. E come sta reagendo la città.
Mentre in Italia si moltiplicavano le violenze a sfondo razziale – non ultima, quella di Ponticelli, dove un intero «campo nomadi» veniva dato alle fiamme – e mentre si sviluppava la moda delle «ordinanze creative», Pisa seguiva percorsi diversi. Nella città della Torre Pendente i «campi nomadi» venivano chiusi non dagli sgomberi, ma da un progetto di inserimento abitativo: i Rom ottenevano una casa, e venivano assistiti nella ricerca di un impiego. Molte famiglie hanno trovato lavoro, e hanno cominciato a pagare da sole l’affitto: diventando non un costo, ma una risorsa. In un clima nazionale di intolleranza, qui si introduceva il diritto di voto amministrativo per gli stranieri, e si lavorava per agevolare le pratiche dei permessi di soggiorno.
Oggi, è bene saperlo, l’«anomalia pisana» non esiste più.
La nuova amministrazione di centro-sinistra, insediata nella scorsa primavera, sta cancellando le precedenti politiche. «Via i Rom e i mendicanti dal centro storico»: la «svolta» è cominciata con questo slogan. Per tutta l’Estate, abbiamo assistito al proliferare di dichiarazioni su una (inesistente) emergenza criminalità, sul pericolo dei campi «abusivi», sulla lotta ai venditori ambulanti stranieri.
Ma è solo nelle ultime settimane che si è passati alle vie di fatto. Il programma «Città Sottili» (quello finalizzato all’inserimento abitativo dei Rom) è stato stravolto: in nome della «legalità» si è proceduto agli sgomberi dei campi. Si sono cacciate dalle loro case interi nuclei familiari, con il pretesto che i capifamiglia erano coinvolti in una rissa: non si è aspettata la sentenza del giudice, gli sfratti sono stati emanati sulla base di segnalazioni di polizia, e in mezzo ad una strada sono finiti i bambini e le donne.
Poi, è arrivata la lotta ai venditori ambulanti. Per i quali è cominciata una vera e propria «caccia all’uomo», con incursioni notturne nelle case e pattugliamenti continui in piazza Duomo. E siccome non poteva mancare una bella «ordinanza creativa», il Sindaco si è inventato quella «antiborsoni»: per contrastare la vendita ambulante, ha annunciato il divieto di girare in prossimità di monumenti muniti di borse di grosse dimensioni…
Oggi, questa escalation arriva al culmine. In consiglio comunale, centro-destra e centro-sinistra hanno votato una mozione in cui si elogia il «pacchetto sicurezza» di Berlusconi, si annuncia la militarizzazione della Polizia Municipale, si invocano provvedimenti restrittivi contro i «campi nomadi», i venditori ambulanti stranieri, e persino contro gli studenti, «rei» di girare per la strada ad ore notturne…
In una città abituata a convivere con le presenze straniere, tutto questo non poteva non suscitare reazioni. Le Rappresentanze Sindacali del Comune e della Polizia Municipale hanno contestato la svolta «securitaria» del Sindaco. Centinaia di cittadini hanno firmato una petizione contro l’allontanamento di un venditore senegalese da un supermercato. E, per il 22 Novembre, è prevista una manifestazione, alla quale hanno aderito numerose sigle dell’associazionismo e del volontariato.
Il «caso Pisa» non è, però, materia soltanto locale: è messa in discussione una delle poche esperienze in controtendenza rispetto alle politiche nazionali. Perciò chiediamo a tutti di non lasciarci soli.
Per approfondire leggi anche:
– Il Programma Città Sottili per l’inserimento abitativo dei Rom: intervista all'(ex) assessore Carlo Macaluso, 16 Novembre 2007
– «Via i mendicanti e i Rom dal centro storico». Le dichiarazioni del nuovo Sindaco Filippeschi, 1 Maggio 2008
– «Via i Rom violenti». Le dichiarazioni del Sindaco Filippeschi, 5 Luglio 2008
– «I senegalesi venditori ambulanti: abbiamo paura». La testimonianza del Presidente del Consiglio degli Stranieri Matar N’Diaye, 5 Ottobre 2008
– Il testo della mozione sulla sicurezza, approvata al Consiglio Comunale del 6 Novembre 2008, votata dal centro-destra e dal Partito Democratico
– Il testo della mozione presentata dal gruppo consiliare della Sinistra Arcobaleno, respinta dal consiglio
– I Rom di Putignano, Pisa: siamo abbandonati da tutti, dormiamo sotto un ponte. 8 Novembre 2008
– La petizione dei 500 cittadini pisani contro l’allontanamento di un venditore ambulante straniero, 9 Ottobre 2008
– La mozione delle RSU del Comune e della Polizia Municipale contro le politiche securitarie dell’amministrazione
– L’ossessione securitaria del PD pisano. Un mio articolo pubblicato sul Manifesto, 13 Novembre 2008
– Appello per la manifestazione antirazzista del 22 Novembre 2008
Sono un’amica (ma solo di email!) di Isa che mi ha raccontato della manifestazione a Pisa. Qui a Livorno a fine giugno abbiamo iniziato a trovarci (ci chiamiamo Con-vivere Incontri-nomadi) e abbiamo un blog con questo nome. Io faccio parte dell’associazione di donne Evelina De Magistris centro donna Livorno, organizziamo varie iniziative anche sulle migranti e l’anno scorso invitammo la cooperativa Kimeta dell’Isolotto di donne rom e fiorentine che lavorano insieme. Sono interessata a sapere quello che fate lì a Pisa. Qui ho partecipato ad una riunione in CGIL e poi in una circoscrizione ma mi sembrava più una passerella di sigle. Io credo che su questi temi occorra un tavolo permenente d’incontro con le associazioni, rappresentanti comunità straniere, rom e le Amm.Locali., sindacati, ARCI, Caritas ecc. ecc ma nessuno vuol parlare di questo. Occorre fare un “lavoro” di lunga durata, creare spazi dove i/le migranti possano prendere parola pubblicamente (importante sarebbe anche il diritto di voto amministrativo) perchè nessuno può sostituirsi a loro nel parlare di sè.
Da noi è venuta anche Federica Sossi che ha creato il sito storie migranti (tornerà ora a dicembre con la Ghermandi (l’italo-etiope che ha scritto il libro regina di fiori e di perle sull’Etiopia quand gli italiani l’occuparono). Ti mando poi il volantino. Ciao e tienimi informata, grazie
TESSERE
Trame (di) Esistenze Sguardi Saperi Esperienze Relazioni Emozioni
Storie migranti, storie di migranti.
Il racconto di sé, l’esperienza dell’altrove, la memoria ed il presente, le differenze,
la convivenza possibile e necessaria.
GABRIELLA GHERMANDI, CON IL LIBRO “REGINA DI FIORI E DI PERLE”
E FEDERICA SOSSI, CON IL SITO “STORIE MIGRANTI”
Venerdì 9 Gennaio, ore 16,30
Aula magna I.S.I.S. NICCOLINI-PALLI
Via E. Rossi, 6 Livorno
E’ proprio Federica Sossi a scrivere queste parole su Gabriella Ghermandi:
“Regina di fiori e di perle” di Gabriella Ghermandi è uno strano e bellissimo libro. Mahlet, la sua protagonista, attraverso i racconti degli anziani e delle anziane d’Etiopia, ci regala una storia che in Italia non si conosce, quella della resistenza etiope al colonialismo italiano, ma ci regala anche l’Etiopia di oggi, l’Italia di un’immigrata etiope, e qualche frammento dell’Etiopia della dittatura di Mengistu. Dispiace, a volte, arrivare all’ultima pagina di un romanzo e abbandonare quell’universo di immagini e frasi in cui ci aveva permesso di immergerci e con la regina di Gabriella Ghermandi per me è stata una di queste volte…”
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Dal 18 gennaio 2008 è on line il sito “Storie Migranti”, un archivio di storie di migrazione, una storia del nostro presente attraverso i racconti dei migranti, “…una storia necessaria perché molti degli elementi che costituiscono l’universo delle attuali migrazioni rimangono invisibili, non detti, sfuggenti rispetto ai discorsi che solitamente hanno diritto di parola”, dice Federica Sossi, che del sito è curatrice.
Federica Sossi insegna Estetica all’Università di Bergamo. Tra le sue pubblicazioni: “Nel Crepaccio del tempo.
Testimoniare la Shoah” (Marcos y Marcos, 1997) e, sul tema delle migrazioni,” Autobiografie negate. Immigrati nei Lager del presente” (Manifestolibri, Roma 2002),”Storie migranti” (DeriveApprodi, Roma 2005), “Migrare. Spazi di confinamento e strategie di esistenza” (Il Saggiatore 2006).
Gabriella Ghermandi, italo-etiope, è nata ad Addis Abeba nel 1965, e si è trasferita in Italia nel 1979. Da parecchi anni vive a Bologna, città originaria del padre. Ha vinto diversi premi letterari ed ha pubblicato racconti in varie collane e riviste. Seguendo l’arte della metafora tipica della tradizione culturale etiope, scrive e interpreta spettacoli di narrazione che porta in giro sia in Italia che in Svizzera.
Conduce laboratori di scrittura creativa nelle scuole, in Italia e Svizzera, sulla ricerca della “identità unica di ciascun individuo” da contrapporre alle “identità collettive” come percorso di pace.
E’ fondatrice, assieme ad altri scrittori, della rivista online El Ghibli e parte del comitato editoriale.
Nell’aprile 2008 è uscito il suo primo romanzo, “Regina di fiori e di perle”(Donzelli Editore).
L’incontro fa parte di un itinerario di formazione e riflessione intorno ai temi dello straniero, della differenza e
delle differenze, a cui partecipano, con un interessante percorso didattico, alcune classi, con le loro docenti, di
scuola media inferiore e superiore e che prevede anche incontri pubblici come occasione di confronto per quanti
e quante desiderano misurarsi con temi complessi e dolorosi, senza cadere nella semplificazione. Abbiamo
chiamato il progetto Tessere come azione di dar vita, con fili diversi, a qualcosa che li contiene ma è anche altro
rispetto a ciascuno di essi, e tessere come quelle che compongono un mosaico: anche in questo caso, la
molteplicità dei componenti e l’unitarietà del prodotto finale.