Dal blog di Hagar traggo questo articolo sulle violenze sessuali contro le donne. Facendo due conti sui dati del Ministero dell’Interno, l’autrice spiega come l’allarme-stupri collegato all’immigrazione rumena è una costruzione mediatica: gran parte delle violenze avviene in casa, all’interno delle mura domestiche. Il problema vero è la violenza dell’uomo sulla donna, non la violenza dello straniero sull’italiana…
Secondo il Viminale in Italia avvengono 13 stupri al giorno. Nel 2007, scrive Lucia Annunziata, ci sono stati 4.663 casi di violenza sessuale, sempre in Italia e sempre secondo il Viminale. Le denunce non sono più del 4%. Nel 69% dei casi la violenza è opera del marito, dell’ex fidanzato, di un amico, conoscente o parente. [Clicca QUI per leggere il post di Lucia Annunziata]. Voglio fare quattro conti della serva, ma prendo comunque la calcolatrice, chè non si dica mai che le serve non sanno contare…Se le denunce non superano il 4% significa che gli stupri ogni anno in Italia non sono 4.663 ma 116.575. E quelli che avvengono ogni giorno, sempre in Italia, non sono 13 ma 320. Cominciamo a dare al fenomeno della violenza sessuale i giusti contorni (leggi: dimensione), che a gridare allo scandalo se è un rumeno che stupra una donna italiana è cosa facile per tutti (me compresa, che li sbatterei in galera e fingerei di non ritrovare la chiave per i successivi 30 anni), ma a fare un esame di coscienza e riconoscere che gli uomini italiani non sono poi così diversi da quelli – gli extracomunitari che vedono ancora la donna come oggetto naturale dei loro sfoghi di rabbia, frustrazione e istinto sessuale – è cosa ben più difficile.
Con questo non voglio dire che gli italiani sono tutti stupratori, ovviamente, ma se ci sono ogni anno 80.436 uomini italiani che violentano una donna… allora qualcosa vorrà pur dire, no? Non mi sembra un numero tanto modesto per un Paese come il nostro, che si professa libero, civile e democratico agli occhi del mondo. E’ un numero da Romania, invece. Da Albania e Marocco. Altroché! E allora, forse, e sottolineo la parola “forse”, l’evoluzione civile di un Paese non va sempre di pari passo con lo sviluppo economico di quel Paese, e l’Italia ne è un esempio.
I numeri sembrano darmi ragione. Il problema, infatti, non è che un extracomunitario oggi ha violentato o violenterà una donna italiana (cercate di capirmi fra le righe, per favore…), ma che in Italia oggi ci saranno 320 donne violentate, di cui 1 finirà sbattuta su tutti i giornali perché violentata da un extracomunitario per strada… e le restanti 319, e relativi violentatori, rimarranno, invece, nell’anonimato più totale. Perché magari accade che il rumeno… dopo che stupra… ammazza pure, mentre l’Italiano stupra e basta, e così avrà il 96% di probabilità di non finire denunciato dalla vittima, il 98% di probabilità di non finire sui giornali (essendo il suo posto riservato all’extracomunitario di turno), e il 99,9% di probabilità di restare alla fine impunito. 319 donne italiane oggi verranno stuprate ma NON sporgeranno denuncia, ed è questo, per me, il vero problema da affrontare oggi in Italia, a viso aperto.
Concentrarci sempre e solo sulla donna che viene stuprata per strada da un extracomunitario significa inconsciamente costruire nelle nostre teste il binomio: extracomunitario=violentatore. E così non è, perché, per l’appunto, i numeri dicono che:
– Il 69% degli stupri commessi in Italia è opera di italiani
– Su 320 stupri che avvengono ogni giorno in Italia, 220 sono commessi da nostri connazionali.
– A fronte di 1 rumeno (o marocchino o albanese) che verrà sbattuto domani su tutti i giornali per aver stuprato una donna italiana oggi, ce ne sono altri 219, tutti italiani… brava gente, che godranno del silenzio mediatico più totale.
Allora, alla luce dei numeri, vorrei capire perché le donne italiane si preoccupano di più di non subire uno stupro per strada che non in casa propria, dove, statisticamente, è molto più probabile che accada. Io penso che per una donna, al contrario di come vogliono farci credere i media e i politici tutti, sia molto più devastante subire violenza da un uomo che conosce, tant’è vero che a denunciare l’extracomunitario trova spesso il coraggio (leggi: la strada giusta per superare nel tempo il dramma subito), mentre 96 donne su 100 ancora oggi non trovano il coraggio di denunciare il violentatore che conoscono (e cioè quel dramma se lo porteranno dentro per sempre, senza superarlo mai).
Questo post serve per dire che non sopporto i binomi creati ad hoc per spostare l’attenzione della massa dai veri problemi da risolvere (es.: omosessuale = pedofilo, rumeno = violentatore). Poi, fra i titoli di coda, è vero che si sussurra anche che il 96% degli stupri avviene fra le mura domestiche, ma solo fra i titoli di coda. E ora che ci penso… non è neanche vero che l’italiano stupra e basta, perché se così fosse non si spiegherebbe come mai in Italia la prima causa di morte delle donne resta ancora “la violenza dentro le mura domestiche”.
Da Hagar Blog
Hai fatto bene a pubblicare quel post. Ci preoccupiamo molto delle violenze degli immigrati, e per carità dobbiamo continuare a farlo, ma ci dimentichiamo totalmente delle nostre violenze, soprattutto delle violenze in famiglia che sono quelle più schifose (non trovo un altro termine…).
Ciao
Ciao Sergio e ciao Paolo. Grazie di aver riportato l’articolo, prima di tutto.
Vi voglio linkare una video-notizia (fonte: TG2 delle 13,00), dove la Responsabile del centro antiviolenza della clinica Mangiagalli di Milano ribadisce molto chiaramente il concetto: “Dare tutta l’enfasi che diamo agli stupri nei quali sono coinvolti gli stranieri contribuisce solo a far sprofondare ancora più nel buio il vero grosso problema, che sono le violenze dentro le mura domestiche, perché in quel caso denunciare è molto più difficile, e da noi se ne parla solo quando allo stupro segue l’omicidio”.
Ecco il link:
http://www.tg2.rai.it/default.asp?id_n=4746&id_r=2&id_c=16
Grazie, ciao
Grazie a te per l’articolo che hai scritto e che io ho “rubato” (era veramente interessante e utile), e grazie anche per questa informazione supplementare. Buon lavoro
Buon lavoro a te, ragazzo dal curriculum spettacolare (lo penso davvero, è bellissimo). E… ben venuto fra le mie “Persone di Valore”.
Ciao
Bellissimo articolo!
Davvero ottimo.
L’ho linkato su un mio post, spero non sia un problema…
L’articolo non è mio ma, come avrai notato, l’autrice è ben contenta di essere citata e linkata: del resto, mi pare che lo spirito della rete – almeno quello migliore – sia quello dell’ampia condivisione dei contenuti: è un bene se le cose circolano e si diffondono (sempre che siano citati gli autori, si intende). Quindi, linka, cita, copia e incolla a tuo piacere.
in romania a timisoara cristina domnica radu vasilica subisce violenzr dal marito e prigioniera a casa aiutiamola
Salve, da qualche giorno sto cercando di segnalare un sito che in quanto a violenza sulle donne è un bell’esempio. Il sito in questione è volgare, maschilista e incita alle torture di ogni specie, è scritto e diretto da italiani.
Io non so se esiste una legge che vieta l’istigazione alla violenza sulle donne, ma si può fare qualcosa per fermare queste persone?
Metto il link ma se ritenete opportuno oscurate il link, spero solo che magari dalla redazione possano rendersi conto di quel che dico e suggerirmi che fare.
Lo schifo è in questo link:
http://www.disciplinaria.it/testi/404ccb4aa2eb9/Tecniche/Tecniche/TERMODISCIPLINA.html/0
Vi ringrazio.
Pina